ABUSI SESSUALI SU DONNE ANZIANE

ABUSI SESSUALI SU DONNE ANZIANE
15 Ottobre 2019 Francesco Ciano
ABUSI DONNE ANZIANE

ABUSI SESSUALI E MALTRATTAMENTI SU DONNE ANZIANE: IL FENOMENO TABÙ

E’ un fenomeno sommerso, strisciante ma presente, difficile da monitorare: ad oggi, non esiste una statistica attendibile per gli abusi sessuali e maltrattamenti su donne anziane.

Sono stati condotti studi, ricerche ma resta una questione delicata, difficile da individuare.

In questo focus, cerchiamo di approfondire l’argomento con una premessa: gli abusi sugli anziani sono diversi (istituzionali, economici, incuria, psicologici, ecc.). Riguardano soggetti maschili e femminili ma, in riferimento agli abusi sessuali, le donne sono decisamente più a rischio, le più colpite. Come sempre, quando si parla di violenza sessuale e abuso.

I sempre più frequenti episodi di abusi e maltrattamenti di chi è debole e indifeso (anziani, bambini, disabili) hanno portato, dopo anni di dibattito, ad una svolta. Lo scorso maggio, le Commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato hanno approvato un emendamento al decreto Sblocca Cantieri. Prevede un fondo per finanziare l’installazione di telecamere di videosorveglianza all’interno di asili nidi, scuole materne, strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e disabili. L’obiettivo è monitorare comportamenti e condotte di educatrici, maestre, infermieri, operatori sanitari, spesso autori di maltrattamenti e abusi fisici e psicologici. Il fondo prevede, per il 2019, 5 milioni di euro, e per il periodo 2020-2024 15 milioni di euro per asili e scuole materne. Altrettanti ne vengono stanziati per le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e disabili per l’installazione di telecamere criptate a circuito chiuso ovvero visibili solo a chi possiede le credenziali e a chi ne ha diritto (le Autorità giudiziarie) le cui immagini possono essere conservate per lungo tempo.

 

ABUSI SESSUALI E MALTRATTAMENTI SU DONNE ANZIANE: DDL N. 264 FERMO IN SENATO

Che fine ha fatto il disegno di Legge n. 264 contenente “Norme in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazioni di disagio” preso in esame dal Senato a maggio?

Tanto l’emendamento approvato quanto il disegno di Legge in discussione al Senato non prevedono l’obbligo di installare le telecamere all’interno delle strutture specifiche, ma solo la possibilità di farlo previo accordo collettivo con i rappresentanti sindacali o, in mancanza di questi, previa esplicita autorizzazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Ad oggi, il disegno di Legge n. 264 non è ancora stato approvato in via definitiva. E’ passato alla Camera, è stato poi trasmesso al Senato ma è fermo presso la Commissione Affari Costituzionali ed attende anche il parere della Commissione Cultura. I fondi sono stati stanziati ma la Legge è in ritardo.

GLI ANZIANI VITTIME DI ABUSI RISCHIANO UNA MORTALITÀ 3 VOLTE SUPERIORE

La definizione di abuso senile adottata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è:comportamento sporadico o continuato o la negligenza intervenuta in una relazione dove esiste qualche forma di obbligazione disattesa che causa angoscia verso una persona anziana”.

Una definizione ‘soft’ se pensiamo ai fatti di cronaca (donne anziane aggredite, percosse, rapinate, stuprate, talvolta uccise).

Riusciamo ad immaginare lo shock provato da una donna anziana mentre un infermiere o titolare di una casa di riposo o un rapinatore la minaccia, la maltratta, la percuote senza pietà e la violenta? No, è difficile anche immaginarlo ma una cosa è certa: le persone anziane che subiscono abuso sono a rischio di morte. In un lungo studio durato 13 anni, l’analisi dei dati raccolti ha mostrato una mortalità tre volte superiore nei 3 anni successivi all’abuso rispetto agli altri.

Ciò che emerge dalla cronaca è, soprattutto, l’abuso istituzionale, casi in cui le condotte abusive si verificano in contesti istituzionali come residenze sanitarie assistite, ospizi ed altri servizi sociali. Trattandosi di soggetti deboli e indifesi, le donne anziane vengono stuprate non senza percosse, maltrattamenti, umiliazioni, minacce da persone ‘malate’ di sadismo, che alternano la violenza psicologica a quella fisica e sessuale. Provano eccitazione nell’abusare di persone più deboli, che non possono difendersi o con demenza senile.

L’aggressore spesso svolge un ruolo di primo piano nella vita della donna anziana abusata: ha poteri di controllo e autorità. Altre volte, la donna può essere ingannata da ‘conoscenze’ o da sconosciuti a cui apre ingenuamente la porta di casa (ladri, truffatori).

ABUSO SENILE COME VIOLENZA DOMESTICA: DATI IN CANADA E IN EUROPA

Gli abusi sessuali e maltrattamenti su donne anziane spesso disabili o non autosufficienti non riguardano soltanto rapine, aggressioni dall’esterno, sevizie subite in una casa di riposo. Molte forme di abuso senile vengono interpretate come violenza domestica.

In Canada, il 70% delle donne anziane subisce abusi: lo conferma la hot line telefonica AEA (American Elderly Abuse) che ha registrato il 67% di chiamate del genere. La violenza domestica può rappresentare una continuazione dell’abuso senile perpetrato a lungo termine dal coniuge: in certi casi, l’abuso può coincidere con la pensione o le dimissioni per motivi di salute. Una cosa è certa: il rischio di subire abusi aumenta con l’età visto che il 78% di vittime supera i 70 anni.

Secondo i dati forniti da AEA, l’abuso senile avviene soprattutto in ambienti domestici (64%), a seguire residenze sanitarie (23%) ed ospedali (5%).

Abusi sessuali e maltrattamenti su donne anziane associati a violenza domestica, il più delle volte, non risultano dalle denunce, è una realtà sotterranea, difficile da scovare, analizzare e prevenire.

In America, il Centro Nazionale per l’Abuso Senile (NCEA) fornisce risorse a livello nazionale dedicate alla prevenzione contro tutte le forme di maltrattamento.

I dati europei del 2015 relativi ad un report dell’OMS sono impressionanti: circa 40 milioni di anziani hanno subito qualche forma di abuso, di questi un milione di violenze sessuali. Circa il 30% degli 8500 omicidi di ultrasessantenni che si verificano ogni anno in Europa sono associati a maltrattamenti.

LE VITTIME DEI GERONTOFILI IN ITALIA: DATI INSUFFICIENTI PER COMPRENDERE IL FENOMENO

Gli abusi sessuali e maltrattamenti su donne anziane sono più frequenti di quanto non si pensi: si verificano nell’abitazione della vittima, in case di riposo, ospedali, anche all’aperto.

I dati a disposizione sono stati raccolti grazie alle anziane ‘incluse’ (autonome, capaci di raccontare le violenze subite). Al contrario, le ‘escluse’ non possono testimoniare per disabilità fisiche o psichiche, per soprusi che restano nel silenzio delle abitazioni o di strutture maltrattanti.

L’attrazione sessuale (anche violenta) verso persone anziane è chiamata gerontofilia (la condizione opposta alla pedofilia). I gerontofili sono infantili, immaturi e, quando sono violenti, si eccitano all’idea di abusare di vittime deboli, indifese, disabili o con demenza senile.

Il numero di abusi subiti da donne anziane resta oscuro anche in Italia.

La nota ricerca Istat sulla violenza contro le donne che coinvolge soggetti fino a 70 anni di età dipinge a malapena la superficie del fenomeno, le violenze emerse, denunciate.

In Italia, si dovrebbe seguire o quantomeno lasciarsi ispirare dal progetto europeo SAFE finanziato dal programma Erasmyus+, che punta a sviluppare un modello di intervento multi-professionale per affrontare il tema degli abusi alle donne anziane.

Nel 2006, la INPEA (Rete Internazionale di Prevenzione dell’Abuso Minorile) ha istituito il 15 giugno come Giornata Nazionale dell’Anziano Vittima di Abusi organizzando una serie di eventi nel mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno.

Risulta particolarmente importante uno studio della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.

LA FOTOGRAFIA SCATTATA DALLA SIGG NEL 2015

Nel 2015, Nicola Ferrara presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) ha fotografato la situazione in Italia almeno secondo i dati a disposizione.

Lo studio ha riportato 4 milioni di anziani vittime ogni anno di violenze e maltrattamenti fisici, psicologici e verbali: 2,5 milioni sono donne di cui 2.800 hanno subito violenze sessuali e 25 mila maltrattate in strutture sanitarie.

Gran parte dei maltrattamenti avviene fra le mura domestiche ad opera di membri della famiglia (nel 66% dei casi), badanti, parenti, vicini di casa, operatori sanitari. I casi di omicidio a danno di over 65 sono 150 ogni anno.

Molti casi non vengono alla luce perché le vittime dipendono dal loro aguzzino: gli abusi sono nei 2/3 dei casi un “affare di famiglia”. Le vittime, spesso, non denunciano perché temono ulteriori ritorsioni oppure provano vergogna.

Gli abusi delle donne anziane, doppiamente fragili per età e genere, sono in preoccupante crescita seppure si tratti di un fenomeno poco conosciuto, sottostimato. Il fenomeno passa ancora sotto silenzio, non esiste un quadro preciso in Italia. E’ il tipico fenomeno ‘iceberg’, una realtà sfuggente, occulta.

Secondo alcune analisi, l’aumento dei casi è del 150% in 10 anni.

COME RICONOSCERE GLI ABUSI SESSUALI E MALTRATTAMENTI SU DONNE ANZIANE

I sintomi di abuso senile variano a seconda del tipo di abuso o maltrattamento e del tipo di soggetto che l’ha subito.

Generalmente, in presenza di maltrattamento, l’anziana o anziano:

–       Appare depresso/a o in stato confusionale, dorme troppo, non esce mai;

–       È trasandato/a, trascurato/a;

–       Tende non vedere la propria famiglia, il tutore, si isola, allontana da sé anche il medico o altre autorità;

–       Resta in silenzio per nascondere qualcosa agli altri;

–       Si trova in uno stato di ansia o panico;

–       Prova l’istinto di fuggire e non voler più tornare.

In particolare, i sintomi che possono far sospettare abusi sessuali su donne anziane sono:

  •  Vestiti o biancheria intima strappati, macchiati, sanguinanti;
  • Lividi, lesioni, tagli, contusioni in varie parti del corpo (seno e genitali inclusi), ossa fratturate, bruciature, ferite, segni o abrasioni sul corpo associabili a percosse o utilizzo di corde e fili legati a polsi o caviglie per tenere prigioniera una persona anziana;
  • Difficoltà a sedersi o camminare;
  • Frequenti lamentele di dolori nella zona genitale oppure dolori addominali, emorragie genitali;
  • Malattie veneree ingiustificate;
  • Infezioni genitali o anali;
  • Cambiamenti nel comportamento come aggressioni, automutilazioni.

DENUNCIA ABUSI O SOSPETTI ABUSI SU ANZIANI

Sintomi del genere non possono provare al 100% che l’anziana/o abbia subito abusi ma è necessario indagare.

Purtroppo, per disabilità psichica o fisica oppure per vergogna o paura di ulteriori minacce, gran parte delle donne anziane tende a nascondere un abuso subito. Senza contare che l’anziana che cerca aiuto o racconta l’abuso spesso si trova di fronte personale sanitario inadeguato che considera segni, sintomi o racconti come ansia, confusione, demenza. E’ questo il problema.

Per abuso sessuale s’intende non solo costringere un anziano a compiere atti sessuali completi contro la sua volontà ma anche costringerlo a guardare, a spogliarsi, a toccarlo senza il suo consenso.

Chiunque sospetti abusi sessuali o maltrattamenti su donne anziane anche attraverso questi sintomi dovrebbe denunciare chiamando la Polizia per avviare indagini, contattare la sua famiglia ed una linea per anziani (come Progetto TAM TAM, Telefono Anziani Maltrattati promosso nelle Marche numero verde 800 166 644, Auser, Assistenza Anziani, Telefono amico “Filo d’argento” servizio no stop numero verde 800 99 59 88.

Intervieni subito, non esitare perché potresti salvarle la vita.

ABUSI SESSUALI E MALTRATTAMENTI SU DONNE ANZIANE: LA CRONACA

Abusi, violenze, maltrattamenti, percosse ai più deboli e indifesi all’interno di asili oppure ospizi stanno aumentando, diventano un fattore ‘abituale’ della nostra cronaca a cui non ci abitueremo mai.

E’ un’emergenza sociale strisciante ma presente, assolutamente da prevenire e contrastare.

Tra diversi casi di cronaca, ne ricordiamo alcuni particolarmente sconcertanti.

VIOLAZIONE DI DOMICILIO, LESIONI PERSONALI, VIOLENZA SESSUALE: CONDANNA A 8 ANNI E 10 MESI

A gennaio 2019 un uomo di 41 anni di Berbenno (Valtellina) è stato condannato a 8 anni e 10 mesi di reclusione per violazione di domicilio, lesioni personali e violenza sessuale.

Il 13 luglio del 2017 l’uomo, approfittando della porta di casa lasciata aperta, si è introdotto nell’abitazione di una 69enne di Sondrio con difficoltà di deambulazione.

La donna voleva mandarlo via ma il 41enne ha reagito colpendola violentemente con pugni al viso e alla testa e l’ha violentata. Poi, è fuggito staccando il telefono fisso per impedirle di lanciare subito l’allarme. L’uomo è stato condannato anche al risarcimento di 10mila euro ed è stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale per la durata della pena.

In casi come questo, il sistema di allarme vocale Stop Stalking da noi brevettato avrebbe potuto salvare la vittima grazie ad un intervento tempestivo delle Forze dell’Ordine.

L’ORRORE NELLA CASA DI RIPOSO LAGER “IL FORNELLO” DI BOLOGNA

Nel mese di febbraio scorso, la casa di riposo lager “Il Fornello” di San Benedetto Val di Sambri (Bologna) è stata sequestrata.

Il titolare, con la complicità della moglie e di una dipendente, torturava e stuprava le anziane ospiti della struttura. A seguito delle denunce di due ex dipendenti, i militari della compagnia di Vergato hanno indagato utilizzando telecamere nascoste che hanno ripreso immagini strazianti ed intercettazioni ambientali.

Anziani percossi, lasciati al freddo con cibo insufficiente o scaduto e insetti, derisi, umiliati, mortificati, insultati, minacciati, vittime di abusi emotivi, fisici, psicologici. Maltrattamento e stupro ai danni di un’anziana non autosufficiente e di una 91enne da parte del 52enne titolare della casa di riposo.

Le intercettazioni riportavano frasi come “Vedrai che dopo ti passa, tra un po’ parti” di una delle operatrici, “Quando vuoi lo torniamo a fare” dalla voce dello stupratore all’anziana non autosufficiente dopo la violenza, brutali insulti, minacce, rumori di schiaffi, pianti disperati degli anziani.

A marzo di quest’anno, un’altra triste vicenda è stata scoperta dai carabinieri di Ostia all’interno di una casa di riposo di Casalpalocco (Roma). Una donna non autosufficiente, affetta da demenza senile, è stata vittima di abusi sessuali da parte di un operatore della struttura, un 61enne cileno.

IL CARDIOLOGO TRENTINO CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE AI DANNI DI PAZIENTI ANZIANE

Ricorderai il caso risalente al 2013, del dott. Carlo Cirrincione, cardiologo trentino condannato a 3 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata ai danni di alcune anziane pazienti della Casa di Riposo di Riva del Garda e della Fondazione Città di Arco.

Abusi sessuali avvenuti durante visite cardiologiche su pazienti di età compresa tra i 75 e gli 80 anni “palpeggiandone ripetutamente i seni e proferendo parole sconce sempre nella solitudine dell’ambulatorio”.

DUE MINORI RAPINANO, PICCHIANO E STUPRANO UNA 90ENNE A MESSINA

Di recente, a metà settembre, sono stati arrestati dalla Polizia di Messina due minori (un 17enne e un 14enne) per rapina aggravata, tentato omicidio e violenza sessuale ai danni di una donna 90enne.

L’anziana vittima aveva fatto entrare in casa i due giovani: uno di loro è un amico di suo nipote.

L’hanno picchiata, rapinata, violentata. E’ stata ritrovata riversa a terra col volto tumefatto e sanguinante: la 90enne è stata ricoverata in prognosi riservata con fratture multiple e contusioni escoriate in varie parti del corpo.

Per prevenire e contrastare abusi sessuali e maltrattamenti su donne anziane ed il vergognoso fenomeno dell’abuso senile, serve tutto.

Maggior conoscenza e analisi di un fenomeno sommerso, difficile da individuare, attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti gli operatori, addestramento per riconoscere i segnali.

Bisogna combattere l’isolamento degli anziani che li rende ancora più fragili e manipolabili, costruire reti sociali forti, pene più severe per chi si macchia di un reato simile.

Servono più controlli, videosorveglianza, revisione della legislazione nazionale sulle case di riposo inserendo requisiti e garanzie aggiuntive per aprire le strutture, politiche mirate.

Serve la collaborazione da parte di tutti noi (non solo dei professionisti del settore).

L’indifferenza di fronte alla violenza è sempre complice degli aguzzini.

In molti casi di abuso senile, il nostro sistema di allarme vocale Stop Stalking può rivelarsi un sistema di telesoccorso speciale,

in grado di lanciare l’allarme direttamente alle Forze dell’Ordine per un intervento tempestivo.

Basta pronunciare una parola o una frase pre-registrata per attivare l’allarme.

Contattaci per maggiori informazioni.

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