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DENTISTI ‘SENTINELLA’ IN PRIMA LINEA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Si parla di dentisti ‘sentinella’ dallo scorso aprile, da quando cioè la Fondazione Doppia Difesa Onlus ha diffuso un comunicato stampa. Nel comunicato, si annunciava l’alleanza tra ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) e Doppia Difesa. Un’alleanza che si fonda su un protocollo d’intesa e relativo progetto “Dentista sentinella contro la violenza di genere e sui minori”.
L’obiettivo è duplice: da una parte, fare rete d’informazione e relazione a supporto delle donne che tentano di uscire dalla violenza, dall’altra, mettere a punto interventi mirati per aiutare le donne a prendere coscienza del loro status di vittime allo scopo di proteggerle dall’escalation di violenza.
Il protocollo d’intesa prevede attività di formazione degli operatori sanitari/dentisti, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di informazione sia per il riconoscimento della violenza sia per favorire la richiesta di aiuto ed offrire alle vittime sostegno legale e psicologico.
Presso gli studi medici odontoiatri vengono messi a disposizione opuscoli informativi sulla violenza contro le donne.
Di recente (a metà ottobre), dall’Ordine dei Medici di Napoli sono arrivate le direttive per formare specialisti in grado di cogliere i ‘markers’, i segnali indicatori di violenza di genere, odontoiatri ‘sentinelle’ capaci di intercettare questi segni ed eventuali casi di violenza. Traumi alla testa, al collo, ai denti, lesioni al volto, morsi.
E’ ancora presto per conoscere i risultati di queste importanti iniziative a sostegno delle vittime di violenza ma è il caso di approfondire la questione.
PROTOCOLLO D’INTESA ANDI/DOPPIA DIFESA PER IL PROGETTO ‘DENTISTI SENTINELLA’
Tante volte abbiamo letto “La salute passa dalla bocca” o “dalla pelle”.
Allo stesso modo, traumi e violenze subite da una donna lasciano segni su viso e bocca (denti, lingua, tessuti molli come le guance).
I dentisti possono individuare piccole lesioni traumatiche al volto e ai denti dando un importante contributo nella lotta alla violenza di genere.
Con questo obiettivo è stato firmato, nel mese di aprile scorso, un protocollo d’intesa tra Fondazione Doppia Difesa Onlus (presieduta da Michelle Hunziker) e ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) per il progetto ‘Dentista sentinella’ che ha lo scopo di intercettare casi di violenza.
“Aiutare le donne vittime a riconoscere le violenze è fondamentale” evidenzia la Hunziker.
Tuttora, il 44% delle donne pensa che si tratti di ‘qualcosa di sbagliato’ ma non di un crimine. Confusione, vergogna, paura di non essere credute: sono questi i motivi per cui, spesso, le donne sminuiscono vicende di violenza rischiando la vita. Sono spinte a nascondere, dissimulare i segni degli abusi.
Alle vittime Doppia Difesa Onlus offre sostegno legale e psicologico.
Le discipline sulla privacy e sul segreto professionale impone agli odontoiatri di essere testimoni ‘muti’.
Come spiega il presidente dell’ANDI Carlo Ghirlanda, il progetto “Dentista sentinella’ è stato realizzato anche per definire una procedura confidenziale di segnalazione alle autorità di giustizia competenti.
E’ in via di definizione un percorso con l’interlocuzione con il Dipartimento per le pari opportunità e il Ministero dell’Interno.
Per un’adeguata formazione degli operatori sanitari/dentisti, è stato creato un corso FAD gratuito attivato online da metà maggio mediante il quale viene approfondita a 360 gradi la tematica, dagli aspetti clinici a quelli psicologici e legali. In seguito, si aggiungeranno ulteriori percorsi formativi ed iniziative sul territorio finalizzati alla corretta formazione del professionista ed alla sensibilizzazione dei cittadini.
DENTISTI ‘SENTINELLA’ ANCHE A SOSTEGNO DEI MINORI
Il progetto è importante, apprezzabile, prezioso se pensiamo a quante donne non sono ancora coscienti di essere vittime di violenza.
Le donne devono essere consapevoli di un concetto importante: ciò che, in passato, veniva considerato un fatto ‘privato’ da nascondere o un atto di follia, da tempo è riconosciuto come discriminazione di genere e violazione dei diritti umani.
Ricordiamo il nome del progetto per esteso: “Dentista sentinella contro la violenza di genere e sui minori”. Interviene anche in caso di violenza su minori.
Il medico/odontoiatra può ‘intercettare’ sia nelle pazienti sia nei pazienti giovani e indifesi, i segni della violenza. Nel pieno rispetto dei vincoli posti dall’etica professionale, può rivestire un ruolo decisivo nella lotta contro la violenza e l’abuso. Durante l’attività professionale, può individuare casi di prepotenze, maltrattamenti familiari, riscontrando nelle lesioni di bocca e denti ‘markers’ di sopraffazioni. Una volta individuati, può agire per impedire che tali casi possano trasformarsi in situazioni tragiche.
Nell’ambito dell’informazione e sensibilizzazione, quindi educazione alla parità dei sessi, non è mai troppo presto per far comprendere ai bambini che siamo tutti uguali, maschi e femmine. Violenza e discriminazione potranno essere sconfitte attraverso un cambiamento culturale che riguarda anche e soprattutto le nuove generazioni. Pari diritti, doveri e opportunità per uomini e donne: è questo il traguardo. Nella vita di tutti i giorni, non solo su carta. Per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso, è necessario trasmettere ai bambini, dalla più tenera età, valori come uguaglianza e rispetto. In questo senso, famiglia e scuola hanno una grande responsabilità.
La domanda è questa: come possono un padre violento ed una madre non consapevole di essere vittima di violenza domestica instillare nei propri figli valori come uguaglianza e rispetto? Il cambiamento culturale deve avvenire, innanzitutto, nella famiglia, negli adulti che potranno in seguito trasmettere ai figli questi valori.
RACCOGLIERE LE CONFIDENZE DELLA PAZIENTE NEL RISPETTO DELLA SUA VOLONTÀ
Dietro un dente rotto o una lesione in bocca può nascondersi la tragica storia di una violenza subita in silenzio.
Il progetto “Odontoiatri sentinelle/Dentista sentinella contro la violenza di genere” nasce ancor prima del protocollo d’intesa ANDI/Doppia Difesa. Nasce nel 2015 durante il primo mandato di Presidenza della sezione provinciale ANDI Roma di Sabrina Santaniello, oggi al suo secondo mandato di presidente Andi Roma e, dallo scorso anno, segretario Andi Nazionale.
L’obiettivo di formare una rete territoriale di odontoiatri esperti nel riconoscimento precoce dei segnali di violenza o abusi su donne e minori è un’idea che risale a circa 5 anni fa. Nasce dal desiderio da parte della categoria di indagare il tema degli abusi.
Attraverso corsi di formazione ad hoc, il dentista sarà in grado di decifrare e riconoscere i segni: non soltanto un dente rotto o una lesione, ma anche atteggiamenti comportamentali di una persona vittima di vessazioni fisiche e psicologiche.
Il riscontro (frequente e ripetuto) di lesioni sul viso o nel cavo orale (ecchimosi, fratture dentali o ferite da trauma) possono essere imputabili a fenomeni di abuso o violenza.
Saper decifrare i segni della violenza è facile: il momento più difficile è riuscire a raccogliere le confidenze della paziente, spingerla a parlare. E’ necessario un percorso in grado di aiutare persone in difficoltà, ma nel rispetto della loro volontà e personalità.
Una donna vittima di violenza bloccata dalla vergogna o dalla paura può aprirsi e confidarsi con il proprio dentista con il quale ha un rapporto di fiducia radicato nel tempo. La sicurezza data dal segreto professionale garantisce l’assoluta riservatezza di tutto ciò che viene rivelato.
OLTRE 60.000 STUDI ODONTOIATRICI E 100 MILA BROCHURE
Negli oltre 60.000 studi odontoiatrici dislocati su tutto il territorio nazionale, ogni giorno i dentisti lavorano su molti pazienti. E’ proprio da loro che può partire un’intercettazione precoce degli abusi.
Lesioni traumatiche (spesso ripetute) possono dipingere un quadro clinico non occasionale. Sono diversi i segni lasciati da una presunta violenza per i quali un dentista può fare da importante ‘sentinella’.
Negli studi sono state distribuite 100 mila copie dell’opuscolo “La violenza sulle donne”. Si tratta di un vademecum che ognuno troverà nella sala d’attesa del proprio dentista. Potrà sfogliarlo e comprendere il dramma che sta vivendo in prima persona o che sta vivendo una sua amica, parente, conoscente.
Doppia Difesa mette a disposizione un numero, l’ascolto, un riferimento per l’assistenza psicologica e legale.
DENTISTI IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA CONTRO LA VIOLENZA: LO STUDIO A PHOENIX
Il protocollo d’intesa firmato da ANDI e Doppia Difesa è stato proposto al ministero dell’Interno e, a seguire, al ministero della Salute ed è, attualmente, al vaglio del tavolo tecnico ministeriale.
Il dentista libero professionista (non chi riveste il ruolo di pubblico ufficiale all’interno di una struttura sanitaria pubblica) che intercetta segnali di violenza o abusi, può indirizzare le vittime (donne, bambini, disabili, le fasce più deboli) verso centri antiviolenza, strutture pubbliche assistenziali ed organi di competenza.
“I dentisti possono essere la prima linea di difesa contro le violenze domestiche” hanno scritto gli autori di un articolo pubblicato sul Journal of Aggression, Maltreatment and Trauma. Si tratta di ricercatori della University of Arizona-College of Medicine di Phoenix il cui articolo riporta che fino al 75% dei traumi alla testa ed al collo associati a violenze domestiche si verificano con lesioni orali.
Così, i ricercatori hanno concluso che dentisti ed igienisti dentali si trovano nella posizione ideale per riconoscere certe lesioni come prova di maltrattamenti e aggressioni, da segnalare alle autorità come potenziali casi di violenza domestica. I dentisti potrebbero essere i primi se non gli unici operatori sanitari ad entrare in contatto con pazienti vittime di violenza.
La visita dal proprio dentista può rivelarsi quindi un salvavita per una donna.
DALL’ORDINE DEI MEDICI DI NAPOLI, LE DIRETTIVE PER FORMARE ODONTOIATRI ‘SENTINELLA’
Nel 40% dei casi, la vittima di violenza di genere presenta traumi alla testa, al collo, ai denti, lesioni al volto.
Sono markers, segni, indicatori di percosse.
Dall’Ordine dei Medici di Napoli arrivano le direttive per formare specialisti in grado di cogliere questi segnali, odontoiatri ‘sentinelle’ capaci di intercettare eventuali casi di violenza.
“Traumi della regione testa-collo rappresentano un terzo delle patologie traumatiche associate alla violenza di genere” ha spiegato Antonella Polimeni, preside della facoltà di medicina La Sapienza.
Anche fratture piccolissime ai denti “possono nascondere realtà terribili”.
Da qui la necessità di premere l’acceleratore su una formazione specifica da parte degli operatori sanitari che sappiano indagare le cause di quei segni ed instradare le donne vittime di violenza verso un percorso protetto.
Questi segni possono coinvolgere anche donne che lavorano in ambito sanitario. L’Ordine dei Medici è in allarme per la violenza ai danni di operatori sanitari (soprattutto donne).
Antonella Polimeni ha proposto di inserire ‘pillole’ di questa materia all’interno dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria.
Agli odontoiatri dovrebbe, quindi, spettare il compito di indagare le cause di certe lesioni ed eventualmente instradare le donne verso un percorso protetto.
Il provvedimento attende di essere discusso alla Camera nella speranza che venga approvato in tempi celeri per aiutare le donne che hanno paura di affrontare da sole il difficile percorso della liberazione dalla violenza.
Ecco un video che sintetizza il protocollo d’intesa tra ANDI e Doppia Difesa
https://www.youtube.com/watch?v=tjkR6NbEvuc