ORFANI DI FEMMINICIDIO

ORFANI DI FEMMINICIDIO
28 Aprile 2020 Francesco Ciano
ORFANI DI FEMMINICIDIO

ORFANI DI FEMMINICIDIO: “A BRACCIA APERTE”, 10 MILIONI PER E “CON I BAMBINI”

 

Se ne parla da anni, qualcosa è stato fatto ma mai abbastanza per gli orfani di femminicidio. Chi si preoccupa e occupa di loro? Del loro futuro costellato di punti interrogativi, del loro dolore cronico e inguaribile?

Gli orfani di femminicidio hanno bisogno di tutto. Devono ricostruire la loro giovanissima vita, una vita distrutta ancor prima di essere vissuta.

Gran parte di loro hanno perso, in pochi dannati istanti, due figure essenziali: la madre (vittima di femminicidio) e il padre (autore del peggior crimine di cui un uomo possa macchiarsi).

Hanno bisogno di essere sostenuti a livello psicologico, scolastico, economico.

L’impresa sociale “Con i Bambini” promuove il bando “A Braccia Aperte” per aiutarli in concreto. Mette a disposizione 10 milioni di euro con tutto l’amore che può.

 

ORFANI DI FEMMINICIDIO DA AIUTARE “A BRACCIA APERTE”

A Braccia Aperte” è il settimo bando promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini” che mette a disposizione 10 milioni di euro per aiutare gli orfani di femminicidio, spesso testimoni dell’omicidio della propria madre.

Le conseguenze psicologiche, per gli orfani, causano una vera e propria sindrome: si chiama child traumatic grief. Il bambino, in stato di shock, diventa incapace di intraprendere le fasi ordinarie di elaborazione del lutto vivendo in un dolore cronico.

“Con i Bambini”, insieme ai partenariati che verranno selezionati attraverso il bando, promuoverà interventi di presa in carico, formazione e inclusione socio-lavorativa di questi orfani speciali, minori e giovani divenuti orfani a seguito di femminicidi e crimini domestici.

Verranno sostenute anche le famiglie affidatarie e chi si prenderà cura di loro.

Gli enti di Terzo settore interessati potranno candidarsi online entro il 26 giugno 2020 eventualmente prorogabile considerando i tempi di crisi Coronavirus.

L’organizzazione “Con i Bambini” ci ha ispirato un approfondimento inevitabile, importante, doveroso.

Scopriamo di più sull’impresa sociale “Con i Bambini”. Come e quando è nata? Di cosa si occupa esattamente? Quali obiettivi ha raggiunto finora?

 

“CON I BAMBINI”: IL FONDO PER IL CONTRASTO DELLA POVERTÀ EDUCATIVA MINORILE

L’impresa sociale senza scopo di lucro “Con i Bambini” nasce il 15 giugno 2016 a Roma.

Si occupa di attuare i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, previsti dal Protocollo d’Intesa stipulato il 29 aprile 2016 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Presidente di Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria (art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208).

Nel triennio 2016-2018, le Fondazioni hanno alimentato il Fondo con 360 milioni di €.

Le decisioni strategiche vengono stabilite da un Comitato in cui vengono rappresentati il Governo, le Fondazioni di origine bancaria, le organizzazioni del Terzo Settore e rappresentanti di INAPP e EIEF – Istituto Einaudi per l’economia e la finanza.

Dal 2016 ad oggi, “Con i Bambini” ha pubblicato 7 bandi:

– Prima Infanzia 0-6 anni;

– Adolescenza 11-17;

– Nuove Generazioni 5-14 anni;

– Un passo avanti;

– Ricucire i sogni;

– Cambio rotta;

– A braccia aperte.

Nel complesso, ha selezionato in tutta Italia 355 progetti: quelli approvati e sostenuti con un contributo di 281 milioni di € circa, interessano più di 480.000 bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie che vivono in condizioni disagiate.

Questi progetti coinvolgono direttamente 6.600 organizzazioni (scuole, enti pubblici e privati, Terzo settore).

Per il triennio 2019-2021, la Legge di Bilancio 2019 ha messo a disposizione del Fondo 55 milioni di € all’anno di credito di imposta (65%) a favore delle Fondazioni di origine bancaria. Di conseguenza, si stima un contributo da parte delle Fondazioni di 80 milioni di € all’anno circa.

 

“CON I BAMBINI” E LA FONDAZIONE CON IL SUD

“Con i Bambini” è interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD, un ente no profit privato nato 12 anni fa dall’alleanza tra le Fondazioni di origine bancaria e il mondo del Terzo settore e del volontariato. L’obiettivo è favorire lo sviluppo del Mezzogiorno.

CON IL SUD sostiene interventi esemplari che mirano ad educare i ragazzi alla legalità contrastando la dispersione scolastica, valorizzando giovani talenti.

Punta a tutelare e valorizzare i beni comuni, qualificare i servizi socio-sanitari, favorire il welfare di comunità.

La Fondazione CON IL SUD ha sostenuto finora più di 1.200 iniziative erogando nel complesso oltre 211 milioni di € (risorse private).

 

“A BRACCIA APERTE”: 10 MILIONI DI € PER GLI ORFANI DI FEMMINICIDIO

Gli interventi previsti dal settimo bando promosso da “Con i Bambini” denominato “A Braccia Aperte” sono da progettare insieme a partenariati integrati e multidisciplinari in grado di prendere in carico tempestivamente e individualmente i minori, offrendo loro un supporto specializzato e costante in seguito all’evento traumatico, garantendone il graduale reinserimento sociale e la piena autonomia personale e lavorativa“.

Nella prima fase, verranno individuati i partenariati che rispondono ai requisiti.

Nella seconda fase, gli enti di Terzo settore selezionati saranno chiamati a definire insieme a “Con i Bambini” un piano operativo degli interventi.

I 10 milioni di euro verranno messi a disposizione in base alla qualità dei progetti successivamente elaborati.

Le candidature da parte di enti del Terzo settore interessati al bando potranno essere inviate entro il 26 giugno 2020 (termine prorogabile, se necessario, considerando le attuali necessità di mantenere le distanze sociali).

 

ORFANI DI FEMMINICIDIO: NON ESISTONO STIME UFFICIALI

Non esistono stime ufficiali sull’effettivo numero di casi di orfani di femminicidio: la realtà resta tuttora complessa e sommersa.

E’ quanto mai necessario effettuare una rilevazione puntuale di questi casi.

La ricerca condotta in Italia dal progetto Switch ha analizzato 71 casi di femminicidio per un numero complessivo di 142 orfani speciali. Al momento dell’evento mortale, oltre l’85% delle coppie aveva a carico un figlio (età media di 10 anni).

Da questa ricerca risulta che, nell’80% dei casi, gli orfani sono stati vittime di violenza assistita contro la madre, nel 77% erano presenti durante l’omicidio (osservando o ascoltando ciò che accadeva).

Questi orfani sono stati affidati a:

– famiglia materna (62,7% dei casi);

– servizi sociali (17,3%);

– famiglia paterna (16,4%).

Hanno ricevuto sostegno psicologico da figure professionali nel 33,3% dei casi, aiuto economico nell’11,5% dei casi. Soltanto il 6,3% ha ricevuto supporto psicologico ed aiuto economico.

Il 31% di questi orfani non ha ricevuto nessun supporto e questo è un dato gravissimo.

Gran parte degli orfani perde la madre in modo brutale e atroce: in 8 casi su 10 l’assassino è il padre. L’impatto psicologico è devastante per loro e si riflette sulla sfera scolastica e relazionale. A tutto questo si aggiungono i tribunali, le questioni legali e giuridiche, l’affidamento del minore ad un tutore.

Spesso, i caregiver (in gran parte, familiari della vittima) risultano incapaci di sostenerli e diventano iperprotettivi peggiorando le sofferenze di questi bambini. Sei famiglie su dieci denuncia carenza di offerta di servizi specifici.

Le conseguenze subite dagli orfani speciali sono fisiche e psicologiche: insonnia, scarsa concentrazione, pessimo umore, abbandono della scuola.

 

Nessuno potrà garantire a questi bambini una madre adottiva

che possa sostituire la loro (persa per sempre).

Ma la società ha il dovere di aiutarli a credere nel futuro

rendendo il passato meno doloroso possibile agli orfani di femminicidio

attraverso aiuti economici, sostegno psicologico

e tutto l’amore che si può.

Quello degli orfani speciali è un dolore grande, una perdita incolmabile

ma lo Stato ha il dovere di farli sentire al sicuro e meno soli.

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