13-09 PANCHINE ROSSE

13-09 PANCHINE ROSSE
13 Settembre 2021 Francesco Ciano

PANCHINE ROSSE: STORIA DI UN SIMBOLO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

E’ difficile dire quante panchine rosse siano state installate finora in Italia e nel mondo. Non esiste una statistica al riguardo. L’unica cosa certa è che il numero aumenta costantemente nel nostro Paese, soprattutto in occasione di ricorrenze importanti come la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne o la Festa della Donna. Tantissime panchine rosse continuano ad essere installate e non solo il 25 novembre o l’8 marzo.

Le varie celebrazioni dedicate alle donne durano un giorno. La panchina rossa resta lì a guardarci ed a farci riflettere di continuo.

Serve a sensibilizzare sulla piaga sociale della violenza di genere, domestica, psicologica, sessuale, sullo stalking e sul femminicidio.

Serve a ricordarci costantemente che la lotta va fatta ogni giorno e che il fenomeno ci coinvolge tutti.

Come ogni grande simbolo, la panchina è preziosa, va custodita, protetta dal deterioramento e da eventuali atti di vandalismo, sfregio e danneggiamento.

 

IL SIGNIFICATO DELLE PANCHINE ROSSE

Una donna uccisa in quanto donna dalla furia femminicida di un ex, di un marito, fidanzato, familiare o sconosciuto lascia un vuoto incolmabile nella società che non può essere dimenticato.

Non c’è più, la donna è stata portata via dalla violenza, distrutta, eliminata, azzerata.

La panchina rossa la mantiene in vita: mentre sensibilizza sulla violenza maschile e sul femminicidio, mantiene viva la presenza della vittima in un giardino pubblico, in una piazza, davanti ad una scuola o ad un ospedale, ad un tribunale o ad un museo, in un centro commerciale. L’importante è che venga posizionata in prossimità di percorsi o aree di sosta.

E’ la panchina del rispetto: uno sguardo di donna ci scruta, smuove le coscienze, tiene lontana l’indifferenza. L’installazione permanente di una panchina rossa rappresenta uno spazio idealmente occupato dalla presenza di ogni donna caduta vittima della violenza, la cui voce non è stata ascoltata o non si è fatta sentire abbastanza.

 

UN MONUMENTO CIVILE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

E’ un ‘monumento’ civile di significato immediato ed ha la grande virtù di coinvolgere spesso anche i più giovani. Denuncia il femminicidio, spinge ad un cambiamento culturale ed a mantenere alta l’allerta.

La panchina rossa simboleggia il vuoto lasciato da donne spazzate via dalla violenza. Non può essere occupata. Quelle donne sono state uccise ed i loro posti sono vuoti. Al massimo può essere occupata dalla statua seduta di Anna Magnani come quella a Largo Fellini (Roma), attrice e donna resiliente e combattiva, sagace e fiera, con una grande coscienza di sé.

E’ un’informazione alternativa, visiva, lontana da preconcetti e stereotipi che non risparmiano neanche il giornalismo. Ricorda che la violenza (frutto della disuguaglianza nei rapporti tra uomini e donne) colpisce tutti i giorni tra le mura domestiche o per la strada e che può coinvolgere amiche, sorelle, madri, colleghe.

La panchina rossa (colore della violenza e del sangue) costringe tutti a fermarsi, a riflettere, a non voltare la testa dall’altra parte.

 

COME NASCE IL PROGETTO PANCHINE ROSSE IN ITALIA

Come e da chi è nato il progetto delle panchine rosse?

Nel 2014, l’artista Karim Cherif in tandem con l’associazione Acmos e la circoscrizione n°6 di Torino, allo scopo di promuovere una campagna contro la violenza sulle donne, ha dipinto la prima panchina rossa con due grandi occhi di donna, specchio della sua anima.

Da allora, la tipica funzione della panchina è cambiata trasformandosi in un simbolo architettonico che trasmette in modo visibile e permanente un monito per i passanti contro la violenza sulle donne.

A partire da questa iniziativa di Torino, il progetto si è esteso ed ha preso piede in altri Comuni fino a coinvolgere tutta l’Italia.

Oltre ai grandi occhi di donna, di volta in volta la panchina rossa si è arricchita di frasi simbolo contro la violenza e targhette con il numero verde nazionale antiviolenza e antistalking 1522 a cui rivolgersi per iniziare un percorso di fuoriuscita da qualsiasi forma di violenza.

Il grande lancio in Italia della panchina rossa si deve all’iniziativa degli Stati Generali delle Donne.

 

#PANCHINAROSSA: MARCHIO REGISTRATO DAGLI STATI GENERALI DELLE DONNE

Da novembre 2019 (in vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne) la #panchinarossa è un marchio registrato dagli Stati Generali delle Donne che hanno ritenuto importante far alzare un’unica grande voce a difesa delle vittime di violenza.

Questo percorso di sensibilizzazione ed informazione lanciato dagli Stati Generali delle Donne si è rivolto a Comuni, associazioni, scuole, imprese di tutta Italia attraverso l’invito ad installare in una location significativa una panchina verniciata di rosso contro la violenza di genere, in favore di una cultura di parità. Molti Comuni hanno risposto a questo progetto.

La prima panchina rossa è stata posata nella piazza di Lomello, in provincia di Pavia, il 18 settembre 2016. In seguito, ne sono state installate molte altre in varie città italiane.

In effetti, il progetto nazionale nato dagli Stati Generali delle Donne è stato inaugurato il 29 maggio 2016 a Sannicola ad opera dell’associazione culturale Metoxè.

Il progetto Panchina Rossa è stato avviato nel 2016 e, tre anni dopo, gli Stati Generali delle Donne hanno registrato il marchio lanciandolo ufficialmente il 25 novembre 2019.

 

GLI OBIETTIVI DEGLI STATI GENERALI DELLE DONNE

Gli Stati Generali delle Donne sono un coordinamento permanente, un Forum che si è trasformato in un autorevole interlocutore per le istituzioni operanti nell’ambito delle politiche del lavoro, economia, finanza, diritti delle donne, cultura, formazione, scuola, pace e dialogo, sviluppo.

Questo Movimento delle donne ha costituito una Hub (laboratorio e strumento operativo e giuridico per presentare progetti) ed ha stretto un’alleanza con altre associazioni, imprese, enti, scuole, università allo scopo di creare eventi, progetti, un cambiamento attraverso la sottoscrizione di convenzioni.

Nascono nel 2013 con il progetto “Donne che resistono”, si evolvono nel 2014 con “Donne che ce l’hanno fatta”. Il 5 dicembre 2014 sono stati convocati da Isa Maggi a Roma presso il Parlamento Europeo per un confronto spontaneo, innovativo.

Da Roma questo movimento si è diretto nel 2015 in tutte le Regioni italiane per valorizzare e dare voce alle donne. Gli Stati Generali hanno scritto una pagina importante, un documento verso la Conferenza Mondiale delle donne svoltasi a Milano in Expo a settembre 2015. Una conferenza colossale cui hanno partecipato 981 delegate, rappresentanti di 35 Paesi del mondo. Durante la conferenza, hanno proposto un nuovo modello di sviluppo per uscire dalla crisi con la forza delle donne.

Le donne sono in grado di creare lavoro, combattono con forza e idee che possono rivoluzionare la gestione del territorio. Gli Stati Generali puntano su un percorso di lavoro e crescita che deve coinvolgere donne e uomini. Come sottolinea giustamente il Movimento delle donne, l’Italia non può permettersi di disperdere oltre il 50% dei suoi talenti.

 

RED BENCH PROJECT IN AUSTRALIA CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA

L’iniziativa degli Stati Generali delle Donne ha fatto presa anche all’estero, in Paesi come Germania, Potsdam ed in vari Stati dell’America Latina.

In Argentina, la prima panchina rossa è stata installata nel giardino dell’ospedale Alvarez.

In Sud America, secondo gli ultimi dati,  sono oltre 800 le panchine rosse.

Un’organizzazione molto attiva è presente in Australia. Si chiama Red Rose Foundation ed ha lanciato il Red Bench Project (progetto panchina rossa) nel 2019 contro la violenza domestica con l’obiettivo di installare almeno una panchina rossa con una targa in ogni area del governo locale del Queensland.

Il Red Bench Relay è un’iniziativa della Local Government Association of Queensland (LGAQ) che riunisce comunità di tutto lo Stato per sensibilizzare l’opinione pubblica

La prima panchina è stata inaugurata il 15 maggio 2019 a Cleveland: la targa in metallo riporta la dicitura “Domestic Violence: Lets Change The Ending” (violenza domestica, cambia il finale). Il numero di organizzazioni con panchine rosse cresce costantemente ed include scuole, Polizia, club sportivi.

La fondazione Red Rose, ente di beneficenza nazionale no-profit, è convinta che i casi di femminicidio nell’ambito della violenza domestica siano in gran parte prevedibili e prevenibili. Lavora attivamente per ‘cambiare il finale’, per prevenire altre morti e porre fine alla violenza domestica.

FRANCESCO CIANO

 

 

 

 

 

Francesco CIANO

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