STALKING BAMBINI E ADOLESCENTI: IL NUOVO RAPPORTO ISTAT

STALKING BAMBINI E ADOLESCENTI: IL NUOVO RAPPORTO ISTAT
17 Giugno 2020 Francesco Ciano
STALKING BAMBINI E ADOLESCENTI_ IL NUOVO RAPPORTO ISTAT

STALKING BAMBINI E ADOLESCENTI: IL NUOVO RAPPORTO ISTAT

Lo scorso 8 giugno è stato pubblicato il Rapporto ISTAT “Indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti“. Con questo Report sono stati aggiornati i dati sul fenomeno dello stalking bambini e adolescenti (riferiti all’anno 2018) e non solo.

Contiene dati significativi anche sui reati a sfondo sessuale in danno a minori, pornografia minorile, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile.

Gli unici dati non aggiornati riguardano il bullismo e cyberbullismo che restano fermi al 2015.

Il Report si concentra particolarmente sul tema dello stalking e sui reati a sfondo sessuale ai danni dei minori grazie ad una serie di indicatori provenienti da varie fonti di tipo amministrativo attualmente a disposizione dell’Istituto.

L’altro tema è altrettanto grave: il consumo di alcol tra minori.

Presentiamo i dati preoccupanti dell’indagine con cui l’Istat ha voluto aiutare la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ad approfondire i dati sulla violenza tra e ai danni di bambini e adolescenti.

 

I DATI 2018 SULLO STALKING A BAMBINI E ADOLESCENTI

Il quadro è allarmante se si considera che i dati riportati si riferiscono soltanto alle denunce fatte dai cittadini o dalle vittime stesse alle forze di polizia o dagli organi competenti a seguito di indagini. I numeri diffusi non rappresentano, di conseguenza, il fenomeno nella sua totalità ma resta indicativo.

Il fenomeno dello stalking su bambini e adolescenti è il tema di rilievo del Rapporto ISTAT insieme ai reati di violenza.

Ecco i dati più significativi sullo stalking commessi contro e tra bambini e adolescenti:

– 566 denunce di atti persecutori su minorenni di cui 182 bambini di età inferiore ai 13 anni e 384 tra 14 e 17 anni;

– le vittime che hanno denunciato sono più che raddoppiate tra il 2010 e i 2018 (da 274 a 566);

– tra gli autori di stalking minorenni denunciati, 313 sono maschi e 58 femmine, mentre tra le vittime 200 sono maschi e 366 femmine;

C’è da notare che, fra i minori di 13 anni, non c’è grande differenza fra femmine e maschi (92 contro 90). Dai 14 anni in su lo stalking si configura come reato di genere: il numero di vittime femmine è tre volte superiore a quello dei  maschi (274 contro 110) e sei volte maggiore nell’età compresa fra i 18 e i 24 anni (1102 contro 175).

 

REATI A SFONDO SESSUALE AI DANNI DI MINORI: I NUMERI DELL’INDAGINE ISTAT

Ecco i dati ISTAT relativi ai reati a sfondo sessuale su minorenni:

– 1418 denunce complessive con vittime soprattutto ragazze (83%);

– i reati con maggior numero di denunce sono atti sessuali con minorenne (31,5%), violenza sessuale ai danni di minori di 14 anni (28%), pornografia minorile (17,4%), corruzione di minorenne (10,2%);

– 69 violenze sessuali ai danni di ragazzi e 328 contro ragazze: gli autori sono maschi in 633 casi e femmine in 18 casi;

– la violenza sessuale di gruppo è sempre a danno di minori di 14 anni;

– i reati con minori denunce sono detenzione di materiale pedopornografico (7,3%), sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile (5,6%).

A subire maggiore violenza sono le ragazze (tre volte di più rispetto ai maschi ovvero 1.099 ragazze contro 319 maschi).

Riguardo alla detenzione di materiale pedopornografico in 8 casi su 10 si tratta di ragazze.

Nel 93% dei casi, gli autori di violenza sono uomini (2.291), mentre il 21,5% dei casi di prostituzione minorile coinvolge donne ed è, probabilmente, associato alla tratta di esseri umani in cui le donne sono maggiormente coinvolte.

Gli autori di atti sessuali con minorenni sono 597 maschi e 33 femmine, mentre le vittime sono state in 102 casi ragazzi e in 344 casi ragazze.

I reati di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico sono quelli maggiormente compiuti da minorenni:

– reato di pornografia (commesso nel 20,1% da ragazzi con età inferiore ai 18 anni);

– detenzione di materiale pedopornografico (nel 9,6% di casi denunciati, gli autori sono minorenni).

 

BULLISMO E CYBERBULLISMO: DATI FERMI AL 2015

Il Rapporto ISTAT, incentrato soprattutto sui fenomeni di stalking ai danni di bambini e adolescenti e reati a sfondo sessuale, non aggiorna i dati su bullismo e cyberbullismo.

Questi dati restano fermi all’ultimo report riferito all’anno 2015.

Ricordiamo i dati più significativi emersi da questo rapporto:

– più del 50% degli intervistati fra gli 11 e i 17 anni (oltre il 55% delle ragazze) è stato vittima di episodi offensivi e violenti nell’anno precedente;

– uno su cinque di questi ragazzi ha subito bullismo una o più volte al mese;

– il 9,9% delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, rispetto all’8,5% dei maschi;

– il 7% circa dei bambini tra 11 e 13 anni è stato vittima di cyberbullismo (prepotenze tramite cellulare o Internet) una o più volte al mese contro il 5,2% tra i ragazzi dai 14 ai 17 anni.

I ragazzi più piccoli corrono maggiormente il rischio.

 

IL CONSUMO DI ALCOL TRA I MINORI

A conclusione del Rapporto ISTAT “Indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti”, ritroviamo dati inerenti il consumo di alcol tra i minori.

Si tratta di un fenomeno strettamente legato (in termini di fattori di rischio e di causa-effetto) ai comportamenti violenti.

Nell’anno 2018:

– 403 ragazzi (18,9%) e 340 ragazze (16,9%) di 11-17 anni hanno consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. Per gran parte dei ragazzi si tratta di consumo occasionale;

– la birra è l’alcolico più amato dai ragazzi (15,5%), seguito dai superalcolici, mentre le ragazze preferiscono gli aperitivi alcolici/amari/superalcolici (12,3%)

E’ opportuno considerare a rischio i ragazzi che non hanno raggiunto la maggiore età e che consumano una qualsiasi bevanda alcolica nell’arco dell’anno.

Nel rapporto si spiega che è “molto preoccupante il fatto che le ubriacature raggiungono già tra i 16-17enni livelli allineati a quelli medi della popolazione (7,4% rispetto al 7% della media della popolazione di 11 anni e più)”.

Rispetto alle altre fasce di età, tra i giovanissimi di 11-17 anni è più frequente l’abitudine ai binge drinking in discoteca o nei locali. Il numero cresce nei frequentatori di discoteche.

FRANCESCO CIANO

Francesco Ciano

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