VIOLENZA SULLE DONNE E COVID-19

VIOLENZA SULLE DONNE E COVID-19
13 Maggio 2020 Francesco Ciano
VIOLENZA SULLE DONNE E COVID-19

VIOLENZA SULLE DONNE E COVID-19: I DATI DELLA CRIMINALPOL, COSA EMERGE

 

Il micidiale binomio Violenza sulle donne/Covid-19 allarma, richiede un monitoraggio e un aggiornamento costante. Si moltiplicano i femminicidi in Italia (salgono a 13 le donne uccise nel periodo di lockdown), i tentati omicidi (6). Le segnalazioni arrivate sull’app YouPol della Polizia di Stato sono state finora 117.

Durante il periodo di isolamento, sono aumentati i reati contro le donne, in particolare la violenza domestica.

Nella delicata Fase 2, in Senato la presidente dem della Commissione di inchiesta contro i femminicidi Valeria Valente è impegnata nella mozione sul lavoro delle donne.

Le donne pagheranno gli effetti della crisi. Servono misure per sostenerle, dal finanziamento dei congedi parentali a un ripensamento dei contratti. E poi sì al riconoscimento del lavoro domestico” ha annunciato il 12 maggio scorso.

Valente ha ricordato che, con il decreto Cura Italia, è stato previsto uno stanziamento straordinario di 3 milioni di euro, che si aggiungono ai fondi ordinari, per i centri antiviolenza e le case rifugio. E’ stato, oltretutto, inviato un appello affinché le leggi esistenti vengano applicate scrupolosamente e l’autore della violenza domestica venga immediatamente allontanato dall’abitazione. Non deve fuggire la vittima; è l’uomo violento che deve essere allontanato. Le vittime di violenza e i loro figli non devono rischiare anche il contagio per colpa dei soliti padri/padroni.

Tra i vari dati statistici legati alla quarantena da Coronavirus, emergono quelli recentissimi della Criminalpol, pubblicati in anteprima da Osservatorio Diritti.

Approfondiamo proprio questi dati.

 

VIOLENZA SULLE DONNE E COVID-19: 117 VITTIME SEGNALATE SULL’APP YOUPOL

Dal 27 marzo al 20 aprile, sono arrivate sull’app YouPol del Viminale e della Polizia di Stato ben 117 segnalazioni (da parte di vittime e testimoni) per altrettante vittime di violenza in quarantena.

Con l’app YouPol è possibile segnalare sia in modalità anonima sia registrata episodi di maltrattamenti e violenza domestica. La chiamata geolocalizza la posizione trasmettendo la segnalazione alla questura più vicina.

L’app YouPol è nata per contrastare il bullismo. Dal 27 marzo è stata resa disponibile a tutela delle donne per dare una risposta al prevedibile aumento dei reati di violenza di genere.

Nel 90% dei casi si tratta di donne, chiuse in casa con i loro aguzzini, costrette alla convivenza forzata, nella difficoltà di chiedere aiuto e denunciare a causa delle limitazioni agli spostamenti.

I reati spia di maltrattamenti in famiglia, violenza, lesioni e minacce sono aumentati dell’8% contro un calo generale del 66% di tutti gli altri reati a seguito della limitazione agli spostamenti.

Il Viminale rende noto che le segnalazioni arrivate “sono state tutte tempestivamente valutate dalle sale operative delle questure che hanno adottato immediate iniziative”.

Secondo la direttiva, se necessario, le vittime di violenza domestica devono essere portate in una struttura sicura considerando che, in questo periodo di restrizioni, le case famiglia sono momentaneamente inaccessibili.

Tuttavia, il giudice del tribunale di Roma Paolo di Nicola denuncia che gli interventi in tal senso sono stati pochissimi. Le donne non hanno denunciato e le violenze ripetute in casa non hanno ricevuto alcun aiuto.

 

BINOMIO VIOLENZA SULLE DONNE/COVID-19: NUOVI DATI DELLA CRIMINALPOL

I nuovi dati della Criminalpol analizzano il binomio violenza sulle donne/Covid-19.

Il 4 maggio scorso, Osservatorio Diritti ha pubblicato in anteprima i dati di un recente studio della direzione centrale della Polizia criminale (Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’interno).

L’emergenza nell’emergenza ai danni delle donne è allarmante.

Nel documento non ancora diffuso si legge che se, da una parte, le limitazioni alla libertà di circolazione costituiscano un fattore di diminuzione del reato di atti persecutori (stalking), dall’altra, aumenta il numero di maltrattamenti contro familiari e conviventi.

Le restrizioni a causa del contenimento del contagio Coronavirus accentuano situazioni conflittuali preesistenti determinando “un sommerso di violenze e maltrattamenti“.

Lo studio della Criminalpol ha analizzato i reati di violenza di genere e maltrattamenti in famiglia del periodo compreso tra il 1° e il 31 marzo 2020 per, poi, confrontarli con i dati dello stesso periodo nel 2019.

Atti persecutori (stalking), maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali sono i tre reati presi in considerazione.

I valori assoluti di questi reati risultano inferiori a quelli dello stesso periodo riferiti all’anno scorso. Nelle prime tre settimane mostrano una graduale diminuzione, mentre nella quarta settimana subiscono un lieve incremento (289) rispetto alla terza settimana (278).

 

STUDIO DELLA POLIZIA CRIMINALE: I NUMERI IN DETTAGLIO

Ecco i numeri dello studio in dettaglio:

– i casi di stalking passano da 52 (prima settimana di marzo) a 13 (ultima settimana di marzo);

– le violenze sessuali passano da 184 (prima settimana) a 59 (ultima settimana);

– i maltrattamenti in famiglia, dopo un iniziale calo, aumentano a fine marzo raggiungendo quota 217 nell’ultima settimana.

Riguardo allo stalking, è importante capire l’incidenza del genere, quanto questo reato coinvolga la donna. Il capitolo “vittime dei reati spia” del documento riporta che l’incidenza del reato di stalking sulle vittime donne registra un picco nel periodo 1-7 marzo (78,75%) e mantiene valori elevati, in lieve flessione soltanto nell’ultima settimana (67,74%).

Le violenze sessuali coinvolgono le donne in oltre il 90% dei casi.

Il reato di maltrattamenti in famiglia (con un numero rilevante di 217 reati) colpisce le donne in una percentuale che supera il 75%.

Nello studio della Criminapol emerge chiaramente che i reati commessi in ambito familiare registrano un aumento rispetto allo scorso anno.

I reati commessi in ambito domestico a marzo 2020 si attestano tra il 12% ed il 20% rispetto al totale, con un picco del 19,93% nell’ultima settimana“. A marzo 2019, l’incidenza si attestava intorno al 12%.

I dati della Criminalpol non potevano, di certo, trascurare il fenomeno più allarmante: il femminicidio. Se, in genere, gli omicidi sono in calo (11 contro i 38 di marzo 2019), il numero di vittime donne resta significativo: 7 rispetto a 12, in generale, 6 rispetto a 8 in ambito familiare/affettivo.

Rispetto allo stesso periodo del 2019, diminuiscono gli omicidi commessi da partner o ex partner: 3 a fronte di 7.

 

VIOLENZA DONNE E CORONAVIRUS: D.I.RE, IN CALO LE NUOVE RICHIESTE D’AIUTO

Aggiorniamo sugli ultimi dati trasmessi dalla rete D.i.Re.

Aumenta del 74,5% il numero delle donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza nel periodo compreso tra il 2 marzo e il 5 aprile. Questo dato conferma quanto la convivenza forzata in tempi di Coronavirus rappresenti un problema per tante donne italiane.

In poco più di un mese, sono state oltre 1.200 le donne in più che hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza che fanno capo alla rete D.i.Re.

C’è, però, un dettaglio non trascurabile che preoccupa: le nuove richieste di aiuto rappresentano soltanto il 28% del numero complessivo. Nel 2018, le nuove richieste rappresentavano il 78%.

Paola Sdao che, in tandem con Sigrid Pisanu, cura la rilevazione statistica annuale della rete D.i.Re ha fatto notare come, del 28% di nuove richieste, soltanto il 3,5% è transitato tramite il numero pubblico antiviolenza 1522.

 

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