VIOLENZA SULLE DONNE E STEREOTIPI DI GENERE

VIOLENZA SULLE DONNE E STEREOTIPI DI GENERE
10 Dicembre 2020 Francesco Ciano
VIOLENZA SULLE DONNE E STEREOTIPI DI GENERE

VIOLENZA SULLE DONNE E STEREOTIPI DI GENERE: OPINIONI ED ESPERIENZE DEGLI ADOLESCENTI

 

Qual è la percezione della violenza sulle donne e stereotipi di genere tra gli adolescenti in Italia? Quali sono le opinioni delle nuove generazioni e le loro esperienze?

La più recente ricerca Ipsos, realizzata per conto di Save The Children in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, ha voluto rispondere a queste domande. Ricordiamo che Save The Children è l’organizzazione impegnata, da oltre 100 anni, nella lotta per salvare i bambini a rischio garantendo loro un futuro.

L’indagine si basa su un campione di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 18 anni (800 intervistati in tutta Italia).

Dall’indagine emerge, innanzitutto, che c’è maggiore consapevolezza tra gli adolescenti del fenomeno della violenza sulle donne e stereotipi di genere. Sono ancora tante, troppe, però, le ragazze che subiscono avances, apprezzamenti sessuali e molestie in luoghi pubblici.

 

PERCEZIONE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE E STEREOTIPI DI GENERE TRA GLI ADOLESCENTI ITALIANI: I DATI DELLA RICERCA IPSOS

Snoccioliamo i dati della ricerca Ipsos che interessano la percezione della violenza sulle donne e stereotipi di genere tra gli adolescenti per, poi, evidenziare i dati relativi a quella che è la realtà quotidiana, le esperienze vissute dei giovani italiani.

Partiamo dicendo che il 77% degli adolescenti intervistati si dichiara d’accordo sul fatto che, rispetto al passato, oggi c’è maggiore condivisione nella suddivisione dei compiti in casa e in famiglia. Eppure esiste tra i ragazzi la convinzione diffusa di certi ruoli predefiniti:

– nella coppia è il maschio che deve proteggere la ragazza (due terzi del campione, 78% dei maschi e 55% delle femmine);

– una ragazza, nella coppia, è capace di sacrificarsi molto di più rispetto al ragazzo (4 intervistati su 10);

– tutte le ragazze sognano di sposarsi (35% dei maschi contro il 23% delle ragazze);

– le ragazze devono fare un figlio per sentirsi pienamente realizzate come donne (17% dei ragazzi e 9% delle ragazze).

GLI ADOLESCENTI NON SONO IMMUNI DA STEREOTIPI DI GENERE E PREGIUDIZI.

Il 15% (21% dei maschi e 9% delle femmine) ritiene che le vittime di violenza sessuale possano contribuire a provocarla a causa del loro modo di vestire o del loro comportamento.

L’altro pregiudizio, ancora più forte e presente tra gli adolescenti italiani, riguarda l’aspetto fisico. Il 57% degli interpellati (il 63% dei ragazzi), è convinto che la bellezza femminile giochi un ruolo essenziale come chiave per il successo. Il 46% (53% dei ragazzi e 39% delle ragazze) ritiene che è più importante per le donne essere attraenti rispetto agli uomini.

Lo stereotipo peggiore riguarda il mondo del lavoro:

– affermarsi nel mondo del lavoro è più importante per i maschi (ne è convinto il 40% dei ragazzi ed il 21% delle ragazze);

– avere un’istruzione universitaria è più importante per un ragazzo piuttosto che per una ragazza (risponde così 1 ragazzo su 5 e quasi 1 ragazza su 10).

 

VIOLENZA SULLE DONNE E STEREOTIPI DI GENERE: ESPERIENZE DEGLI ADOLESCENTI IN ITALIA

Passiamo dalla percezione alla realtà di tutti i giorni.

Nella vita quotidiana, le ragazze si ritrovano spesso in una condizione svantaggiata rispetto ai coetanei maschi. Il 54% spesso (o qualche volta) si è sentita svantaggiata soltanto per il fatto di essere femmina. Il 64% delle ragazze (oltre 2 adolescenti su 3) hanno vissuto il disagio provocato da commenti, avances e comportamenti subiti da adulti conosciuti. Il 70% delle adolescenti italiane ha dichiarato di aver subito apprezzamenti sessuali o molestie in luoghi pubblici. Il 31%, quindi circa una su tre, è stata effettivamente palpeggiata in luoghi pubblici.

Sono poche le ragazze che denunciano le molestie per un paio di motivi: paura della reazione di chi le ha molestate (29%) e vergogna (21%).

Di fronte alle minacce di un adulto conosciuto (38%), alle molestie (37%) ed ai palpeggiamenti (45%) le ragazze hanno reagito con determinazione per far capire che il comportamento non era gradito. Preoccupa, però, il fatto che rispettivamente il 50%, 47% e 43% abbiano fatto finta di nulla per paura o vergogna.

Il mondo virtuale non è più roseo di quello reale:

– il 39% degli adolescenti (48% delle femmine e 31% dei maschi) sono esposti online a contenuti che giustificano la violenza sulle donne;

– il 41% delle ragazze ha visto postare contenuti (dai propri contatti social) offensivi e umilianti per le donne;

– il 10% della suddetta percentuale di ragazze si è sentita maggiormente esposta a contenuti offensivi o umilianti durante il lockdown.

 

COSA PENSANO GLI ADOLESCENTI DELLA VIOLENZA E COME REAGISCONO

I giovani definiscono la violenza sessuale (94%), la violenza fisica (92%) e psicologica (88%) come atti gravissimi. La dipendenza economica è considerata grave dal 75% degli intervistati ma con una certa differenza tra maschi (69%) e femmine (81%).

Il 33% dei giovani ritiene che il luogo dove si verificano principalmente le violenze sulle ragazze siano le mura domestiche.

Si affronta troppo poco il tema della violenza contro le donne per il 52% degli adolescenti (41% ragazzi e 63% ragazze), mentre per il 34% il fenomeno viene affrontato quanto basta.

Il 7% dei ragazzi lo considera un argomento abusato (10% maschi e 4% ragazze).

Circa il 18% degli interpellati (1 su 5) è stato testimone di un episodio di violenza subito da un’amica: la percentuale cresce del 26% nel Nord Est.

Nell’83% dei casi (85% ragazze e 80% ragazzi) si è verificato un intervento diretto o tramite richiesta di aiuto di un adulto di riferimento o della Polizia.

 

AUMENTA LA VIOLENZA AI DANNI DELLE RAGAZZE PIÙ PICCOLE

I dati ISTAT, secondo cui il 43,6% (8.816.000) delle donne di età compresa tra i 14 anni ed i 65 anni hanno subito molestie sessuali almeno una volta nella vita, dovrebbero essere integrati ed aggiornati con nuove ricerche. Mancherebbe la fascia di età delle ragazze dai 14 anni in giù.

Secondo i dati del Servizio analisi criminale della Polizia, tra coloro che denunciano di essere stati vittima di reati a sfondo sessuale, 8 su 10 sono ragazze, vittime soprattutto di violenze sessuali. Non mancano i reati di adescamento, violenza e atti sessuali ai danni di ragazzine che non hanno ancora compiuto 14 anni.

Se, da una parte, è urgente rafforzare la rete di protezione a tutela delle donne vittime di violenza domestica, dall’altra è necessario agire sulla prevenzione della violenza di genere.

Bisogna coinvolgere il contesto educativo degli adolescenti e gli stessi ragazzi da impegnare come protagonisti del fenomeno violenza.

Occorre, in particolare, dare voce ed ascolto alle ragazze che considerano inaccettabile subire molestie ed atteggiamenti violenti e che vogliono condividere con le coetanee questa strada.

Il 67% delle ragazze intervistate denuncia online episodi di molestie e crede sia importante condividere con altre coetanee i propri vissuti fino ad organizzare campagne social di denuncia delle molestie (come è successo a Torino).

Bisogna superare la paura, la vergogna, l’incapacità di chiedere aiuto e denunciare.

Oltre ai sistemi di protezione è necessaria, secondo Save The Children, soprattutto un’educazione che azzeri il gap di opportunità tra i due sessi, quel divario che genera stereotipi di genere e violenza sulle donne.

 

SAVE THE CHILDREN: SERVE UN’EDUCAZIONE EMOTIVA FIN DALL’INFANZIA

Nell’analizzare i dati della ricerca Ipsos, Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children, ha dichiarato che gli stereotipi di genere continuano ad essere fortemente condizionanti fin dall’infanzia”.

Si tratta degli stessi pregiudizi che emergono nell’età adulta sfociando fin troppo spesso in violenze fisiche e psicologiche nei confronti delle donne e che mietono vittime ogni anno.

Le ragazze vengono spinte a minimizzare, a sottovalutare le condotte aggressive, a colpevolizzare la vittima di violenza per rendere “accettabile l’inaccettabile“.

Non bisogna individuare la violenza solo nei casi più gravi ma anche quando si subiscono pressioni psicologiche, ricatti economici, vessazioni, tutto ciò che nutre la violenza.

E’ fondamentale, perciò, che maschi e femmine ricevano fin dall’infanzia un’educazione emotiva improntata alla consapevolezza ed al rispetto.

FRANCESCO CIANO

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