ONE BILLION RISING

ONE BILLION RISING
19 Febbraio 2021 Francesco Ciano
one billion rising

ONE BILLION RISING: DAI FLASHMOB IN PIAZZA ALLA RETE PER COLTIVARE LA NON VIOLENZA

 

Il 14 febbraio scorso, One Billion Rising ha dovuto rinunciare ai flashmob sulle note di Break the Chain a causa dell’emergenza sanitaria. Lo scorso anno, in tutta Italia, 250.000 persone hanno partecipato ad oltre 150 eventi.

Il movimento internazionale fondato da Eve Ensler ha fatto uno sforzo creativo in più: per la prima volta, si è spostato dalle piazze alla rete, ai social media. L’energia è la stessa, nulla cambia tranne lo strumento di comunicazione. L’agorà dei social media ha saputo sostituire degnamente le piazze per celebrare i diritti delle donne con un tema speciale per la campagna 2021: “Coltiviamo la non violenza“.

Il giorno di San Valentino si è trasformato in una giornata di riscatto universale dalle ingiustizie che le donne di tutto il mondo subiscono ogni giorno. E’ stato celebrato attraverso post, tweet, video, messaggi su WhatsApp con gli hashtag #OBR2021 e #Coltiviamolanonviolenza.

One Billion Rising Italia ha organizzato un incontro online sulla piattaforma Zoom cui ha partecipato anche la fondatrice Eve Ensler, attivista, drammaturga e scrittrice, autrice dei “Monologhi della vagina“.

ONE BILLION RISING: CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE “COLTIVIAMO LA NON VIOLENZA”

Il tema della campagna 2021 è “Coltiviamo la non violenza”. Per contrastare gli abusi sulle donne c’è bisogno di un lavoro di cura e cultura, convinzione ed abnegazione. Occorre coltivare ogni giorno “valori e principi del rispetto” ed è un lavoro che coinvolge tutti, uomini e donne.

Ogni anno, dal 2013, un miliardo di persone in oltre 200 Paesi manifesta in modo libero e creativo contro gli abusi e la violenza sulle donne.

Nel corso del tempo, questa iniziativa ha visto, tra i testimonial d’eccezione, Yoko Ono, Jane Fonda, Robert Redford, Naomi Klein, il Dalai Lama, Michelle Bachelet, Anne Hathaway, Berenice King. Questa campagna rivoluzionaria viene sostenuta da organizzazioni colossali come Amnesty International e Equality Now.

One Billion Rising è un movimento internazionale fondato nel 2013 dalla drammaturga e scrittrice americana Eve Ensler. Una donna impegnata da sempre nella battaglia contro la violenza che, a giudicare dalle stime delle Nazioni Unite, coinvolge una donna su tre nel globo.

One Billion’ sta per un miliardo di donne e bambine picchiate o stuprate nel mondo.

 

LA VIOLENZA SULLE DONNE DISTRUGGE L’ENERGIA ESSENZIALE DELLA VITA

Quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l’energia essenziale della vita su questo pianeta“. E’ questa la frase simbolo del libro “Monologhi della vagina” scritto da Eve Ensler.

L’obiettivo è far manifestare e ballare un miliardo di persone nel globo proprio il giorno di San Valentino allo scopo di denunciare la violenza ed affermare la volontà di eliminarla.

Lo spirito combattivo di questo appuntamento annuale ha visto crescere i consensi ed ha aperto un nuovo dibattito su vari fronti: diritti, razzismo, stereotipi, disuguaglianze economiche, guerre dichiarate sui corpi femminili nel mondo.

Nel corso degli anni, One Billion Rising ha dimostrato che non c’è nulla di più potente della solidarietà globale, capace di far parlare con una sola voce un miliardo di persone. Tiene accesa la fiamma della consapevolezza e di una straordinaria energia nella società civile, frutto dell’impegno costante in prima linea di attivisti, istituzioni, associazioni.

 

NON PUÒ ESSERCI RIVOLUZIONE SENZA SOLIDARIETÀ

Senza solidarietà non può esserci alcuna rivoluzione, alcun cambiamento. Le azioni individuali ed isolate non possono cambiare il sistema, la cultura, la coscienza, i valori, le mentalità, le volontà politiche.

La collettività, una massa imponente di persone che si muove, può rivoluzionare le cose. Può, come scrive Eve Ensler, “sovvertire, lottare e danzare” con forza “per immaginare una vita al di là delle false comodità“.

Ciò che serve è una rivoluzione, un cambiamento radicale nella politica, nella cultura, una rivoluzione che mini alla base i presupposti ideologici che ancora legittimano violenza e discriminazione di genere nel mondo.

E’ una campagna che invita a levarsi ed insorgere contro la violenza con l’atto liberatorio della danza. Niente cuoricini né trovate commerciali il giorno di San Valentino ma danza, energia e fiducia nel futuro, consapevolezza e ribellione, scelta di non rimanere indifferenti.

Anche quest’anno, tra le varie organizzazioni in Italia, hanno aderito ai flashmob dalle piazze alla rete il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, Casa delle donne di Bologna, Di.Re, Differenza Donna Ong.

 

OBR LIVE 2021 DIRETTA SU ZOOM

La diretta su Zoom di OBR Live è stata ricca di interventi. Erano presenti anche Antonella Veltri (Di.Re), Laura Boldrini, Josefa Idem, Giovanna Pugliese, Antonella Bellutti, Sabina Alfonsi, Linda Foster, Corinna De Cesare, Elisa Ercoli.

Non potevano mancare le rappresentanti di Differenza Donna e di Casa delle donne di Bologna. Tutte le donne presenti alla diretta su Zoom sono impegnate in prima linea ogni giorno per la lotta contro la violenza sulle donne.

L’evento è stato trasmesso in streaming anche sulla pagina Facebook ufficiale di One Billion Rising Italia.

Nella diretta durata circa 2 ore e 30 è stato affrontato il tema prescelto per la campagna 2021: “Coltiviamo la non violenza“.

Si è parlato di donne che lavorano in prima linea come operatrici sanitarie in tempi di pandemia, che lavorano nell’agricoltura, le contadine di tutto il mondo che contribuiscono ad assicurare le risorse alimentari, dei diritti delle donne nel mondo, dei cambiamenti culturali che purtroppo non sono ancora all’ordine del giorno.

Ogni voce si è unita alle altre con grande forza, con la voglia e la necessità di andare avanti per far sentire la loro voce senza alcuna intenzione di arrendersi. Nel corso dei decenni, sono stati raggiunti traguardi importanti ma bisogna fare attenzione a nuovi strumenti che possano rappresentare un pericolo per i diritti delle donne. Bisogna costantemente “ritrovarsi in piazza” a ballare, ridere in faccia a chi non rispetta le donne.

Nella diretta sono stati inseriti trailer, immagini piene di colori, sorrisi ed energia, bambine e donne che danzano a testa alta, con vigore, fiere di esserlo e del loro valore. Sono state abusate, violentate, offese, dominate, umiliate e schiavizzate ma scelgono  la non violenza perché è questa la loro natura e non si piegano a ciò che hanno subito. Restano se stesse e tra danze, musica e piazze colme di vita e colori trasmettono una potenza trasformativa che non si ferma. Hanno consapevolezza di sé, dei propri bisogni e della propria libertà.

Il termine ‘violenza’ comprende tutto ciò che viene maltrattato, non rispettato: dall’abuso subito dalle donne alla violenza ai danni della natura, dell’aria che respiriamo. Dietro tutte queste forme di violenza si celano radici patriarcali.

Al contrario, la non violenza si traduce in prendersi cura ed avere rispetto degli altri e dell’ambiente che ci circonda.

Rispettare la donna è rispettare la terra e viceversa.

La prevenzione resta al centro della non violenza, soprattutto in piena crisi economica e sociale, globale, politica e istituzionale che colpisce in particolare le donne. La pandemia le ha rese ancora più soggette alla violenza economica e sociale.

FRANCESCO CIANO

 

 

 

 

 

 

 

 

Francesco CIANO

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