
In questo articolo:
VIOLENZA SUI MINORI: DOSSIER CAMPAGNA INDIFESA, QUASI 6.000 VITTIME IN ITALIA
Con la presentazione del Dossier Campagna InDifesa, Terre des Hommes rivela i numeri della violenza sui minori, “la condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”.
Il dossier è stato presentato il 9 ottobre a Roma (biblioteca Casanatense) dall’associazione internazionale Terre des Hommes, con il servizio Analisi Criminale dell’ufficio interforze (dipartimento di Pubblica Sicurezza).
Emergono nuovi dati riferiti alla violenza sui minori nel 2019. Dati scioccanti.
La Campagna InDifesa, alla sua 9° edizione, mira a promuovere un cambiamento positivo nelle giovani generazioni allo scopo di abbattere gli stereotipi che alimentano violenza e discriminazioni di genere.
Questo dossier è stato diffuso in occasione della Giornata Mondiale delle Bambine istituito nel 2011 dall’ONU in difesa dei diritti delle bambine.
Le vittime di violenze sessuali e maltrattamenti in famiglia sono principalmente bambine.
Il 2019 registra quasi 6.000 reati sui minori in Italia. Sono aumentati del 41% in 10 anni.
In questo focus li analizziamo, li denunciamo insieme a Terre des Hommes con una panoramica nazionale e mondiale.
VIOLENZA SUI MINORI IN ITALIA 2019: I DATI AMARI
In Italia, dal 2009 al 2019, i reati sui minori sono saliti del 41%. Il lieve calo dell’1% rispetto al 2018 è insignificante (da 5.990 a 5.930, di cui il 60,5% bambine e ragazze).
Il fenomeno resta drammatico.
Nel 2019, crescono tutti i tipi di reato ai danni dei bambini rispetto al 2018:
– pornografia minorile: +26% nel complesso, di cui il 74,5% ai danni di bambine e ragazze. Aumenta del 333% in dieci anni;
– detenzione di materiale pornografico: +11%, di cui l’84% bimbe e ragazze. Aumenta del 700% nel decennio 2009-2019;
– maltrattamenti in famiglia: +7%, di cui il 54% (2.101 vittime) vittime di sesso femminile. Nel decennio il reato aumenta del 105%;
– atti sessuali con minorenne: +6% rispetto al 2018 e +19% nell’arco di dieci anni;
– corruzione di minorenne: +24% sul 2018 e +56% sul 2009;
– violenza sessuale aggravata: +5% rispetto il 2018 e +34% sul decennio;
– abuso di mezzi di correzione o disciplina: +16 % rispetto al 2018 e + 137% nel decennio.
L’unico dato in calo risultante nel Dossier (ma chi può dirlo? Quanti casi sfuggono alle statistiche?) è la prostituzione minorile che scende del 19% rispetto allo scorso anno e del 34% in dieci anni.
I NUMERI NAZIONALI DELLA VIOLENZA REGIONE PER REGIONE
Attraverso il Dossier Campagna InDifesa è stata stilata la classifica nera in Italia.
La Lombardia registra due primati nazionali. Il primo riguarda il maggior numero di reati contro minori in genere (1.015 vittime) con un calo (-9%) delle vittime di maltrattamenti in famiglia. Il secondo riguarda il drammatico record relativo ai reati di violenza sessuale (153 vittime) e violenza sessuale aggravata (73) contro i minori.
Segue il Lazio (72), Emilia Romagna (55), Toscana e Veneto (entrambi con 44 vittime).
Nella classifica dei reati complessivi, dopo la Lombardia seguono Sicilia (651 vittime), Emilia Romagna (644), Lazio (541), Veneto (433) e Campania (414).
L’incremento maggiore è avvenuto in Basilicata (+83%) passando da 30 vittime nel 2018 a 55 vittime nel 2019. Al contrario, il calo maggiore è stato registrato in Valle d’Aosta (-63% rispetto al 2018), seguita da Calabria (-17%), Molise (-14%) e Piemonte (-12%).
Riguardo ai reati specifici, il triste primato legato al numero di minori vittime di omicidi spetta alla Campania (5 vittime, di cui 2 bambine).
Il maggior numero di vittime di prostituzione minorile è stato registrato nel 2019 in Veneto (12, in gran parte maschi), seguita da Lombardia (8 vittime, di cui il 75% femmine), Sicilia (6) e Piemonte (5 casi).
DOSSIER CAMPAGNA INDIFESA: COSA SUCCEDE NEL MONDO
Le conseguenze della pandemia su bambine e ragazze (come per le donne) sono pericolose.
Isolamento, chiusura delle scuole e riduzione dei fondi destinati alle campagne per la salute e i diritti delle bambine hanno comportato un rischio maggiore di subire violenza, di subire mutilazioni genitali, matrimoni, gravidanze precoci.
A livello mondiale, sono 15 milioni le ragazze dai 15 ai 19 anni che hanno subito violenza sessuale. Nel decennio 2009-2019 il numero di ‘donne mancanti’ è aumentato da 126 a 142 milioni. Un numero che parla di infanticidio ma anche di aborto selettivo e di altre cause che ne impediscono la nascita (scarsa possibilità di cure, assistenza, protezione).
Ogni anno, nel mondo, 12 milioni di ragazze di età inferiore ai 18 anni sono costrette a sposarsi, spesso con uomini molto più grandi di loro. In questa situazione di crisi ed insicurezza economica, si teme che nel prossimo decennio i numeri possano crescere (ulteriori 13 milioni di spose bambine).
Soltanto quest’anno, 4,1 milioni di bambine potrebbero essere sottoposte a mutilazioni genitali.
Le misure restrittive adottate per il contenimento dell’epidemia e l’accesso negato all’istruzione per 743 milioni di bambine e ragazze comportano un ostacolo maggiore per la loro emancipazione.
E’ quella che l’ONU ha definito “una pandemia sommersa“, l’aumento della violenza di genere innescata dal lockdown.
GENDER GAP NELLO SPORT ANCORA ELEVATO
La discriminazione di genere interessa anche il gender gap nello sport. Esiste tuttora una notevole sproporzione in termini di numeri tra atlete ed atleti, seppure nel 2017 sia stato registrato un aumento che ha portato al 28,2% di donne contro il 71,8% di uomini.
Il gender gap riguarda anche la presenza femminile all’interno delle istituzioni sportive. Ecco i numeri: poco più del 15% di incarichi dirigenziali tra gli organismi societari, il 12,4% della quota rosa (la più bassa) tra i componenti degli organismi federali, centrali e periferici.
Oltre ai numeri bassi di presenze femminili, le discrepanze riguardano anche il gap economico, salariale.
CAMPAGNA INDIFESA, ATTIVA DAL 2012 PER COMBATTERE LA VIOLENZA SUI MINORI
Dal 2012, la Campagna InDifesa di Terre des Hommes intende sensibilizzare istituzioni ed opinione pubblica sulle gravi violazioni dei diritti delle bambine e delle ragazze che avvengono quotidianamente nel mondo. Intende sottolineare l’importanza di assicurare a ragazze e bambine istruzione, salute e protezione da sfruttamento, violenza e discriminazione. E’ loro diritto scegliere il proprio futuro ed essere rispettate anche economicamente.
Nel corso di tutta la settimana dell’11 ottobre, Giornata Mondiale delle Bambine, Terre des Hommes invita tutti a sostenere il diritto delle bambine e delle ragazze, a colorare i canali social di arancione dando ognuno il proprio contributo su Facebook, Twitter o Instagram, utilizzando gli hashtag #indifesa e #iogiocoallapari.
Per sostenere la Campagna InDifesa è stato attivato il numero solidale 45591 fino al 18 ottobre 2020 per l’invio di contributi tramite SMS.
Ricordiamo che Terres des Hommes si impegna da 60 anni per la tutela dei minori vittime di violenza e per il diritto alla salute, all’educazione e alla vita dei bambini.
Dal 2018, assieme all’associazione Kreattiva, Terre des Hommes ha avviato Network InDifesa, la prima rete italiana di WebRadio e giovani ambasciatori contro la discriminazione, gli stereotipi e la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e sexting. A questo progetto di BIC e BIC Foundation, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno già aderito 12 WebRadio di tutto il territorio nazionale.
RAGGIUNGERE IL QUINTO OBIETTIVO DI SVILUPPO SOSTENIBILE: IN ITALIA, LA STRADA È ANCORA LUNGA
Alla presentazione del Dossier della Campagna InDifesa sono intervenuti Federica Giannotta (Responsabile Advocacy Terres Des Hommes), Elena Bonetti (Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia), Stefano Delfini (direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale).
I dati forniti da Interforze sulle violenze subite dai minori in Italia confermano che, in Italia, la strada da percorrere è ancora lunga.
“L’Italia – ha ammesso Federica Giannotta – deve ancora investire molto e su fronti diversi per potersi avvicinare a quel quinto Obiettivo di sviluppo sostenibile che, oggi, per il nostro Paese sembra ancora piuttosto lontano“.
IL LAVORO DI ANALISI CRIMINALE CONTRO LA VIOLENZA SUI MINORI
Il Servizio Analisi Criminale – ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – è particolarmente impegnato nel contrasto della violenza sui minori. Intende, oltretutto, far emergere il cosiddetto ‘numero oscuro‘, i dati sommersi, investendo sulla formazione del personale, nell’istituzione di strutture specializzate.
Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale, ha dichiarato che, durante il periodo di lockdown, quasi tutti i reati commessi in danno di minori si sono ridotti. Il calo è stato più lieve per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi e per i reati online come la pornografia minorile. Sono scesi di poco dimostrando come la convivenza forzata abbia inciso su situazioni di disagio esistenti all’interno delle mura domestiche e sull’uso di Internet.
Tra tanti dati negativi, Stefano Delfini ne ha annunciato uno positivo: “I giovani tra i 18 e i 24 anni risultano commettere meno reati in danno di minori”.