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ABUSI SESSUALI DI PRETI SU SUORE: DENUNCE NEL MONDO, IL SOSTEGNO DI #METOO
Da molto tempo, il Vaticano è a conoscenza degli abusi sessuali di preti su suore, un fenomeno emerso in tutto il mondo e che, puntualmente, provvede ad insabbiare. I casi e le tante denunce sono stati portati alla luce in concomitanza con le rivelazioni e dimissioni dell’ex cardinale di Washington Theodore Edgar McCarrick, accusato di comportamenti sessuali ‘impropri’ (abusi sessuali e molestie, atti omosessuali anche su minori). È l’ennesimo choc dei cattolici sulle due sponde dell’Atlantico, non di certo il primo.
L’inchiesta dettagliata su questo fenomeno pubblicata dall’Associated Press parla chiaro: il Vaticano ha fatto ben poco per fermare uno scandalo doloroso, globale, pervasivo, che coinvolge Europa, Africa, Sud America e Asia.
Come in altri ambiti della società, le donne sono sottomesse agli uomini che hanno in mano il potere e ne abusano spudoratamente.
Abusi sessuali di preti su suore: il Vaticano delega le sanzioni alle chiese locali
Grazie anche al sostegno del movimento #MeToo, alcune suore iniziano a denunciare pubblicamente anni di indifferenza e di inerzia da parte dei dirigenti della Chiesa. Sì, perché non si tratta di un fenomeno che emerge ora, ma che è stato denunciato e segnalato in Vaticano negli anni ’90 attraverso importanti studi su questo problema (se così è giusto chiamarlo).
La portata di abusi sessuali di preti su suore non è chiara, è difficile da delineare. Nel 2013, un sacerdote in Uganda, dopo aver scritto ai suoi superiori “sacerdoti romanticamente coinvolti con sorelle religiose”, è stato sospeso dalla Chiesa finché non si è scusato.
“Una delle maggiori difficoltà è essere credute” spiega Karlijn Demasure che, fino a non molto tempo fa, guidava il Centro per la protezione dei bambini della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Chi abusa può sempre dire “l’ha voluto lei”. È dura anche liberarsi dall’idea assurda che sia sempre la donna la tentazione, la ‘’mela’, che sia lei a sedurre l’uomo e non il contrario.
Le molestie in ambito religioso sono un grosso problema soprattutto in Africa, in particolare per le novizie che, per ottenere la lettera del parroco ed essere accettate nelle congregazioni, a volte devono ‘pagare’ concedendosi. Certe suore restano incinte e, in quel caso, il prete (che ha i soldi per farlo) paga per l’aborto.
Il Vaticano rifiuta di rilasciare commenti riguardo ad eventuali misure adottate per punire i responsabili ed assistere le vittime, per reagire ad un fenomeno di portata mondiale. Da un funzionario vaticano giunge la risposta “spetta ai dirigenti delle chiese locali sanzionare” i preti che stuprano le suore. In realtà, questi crimini restano impuniti.
La storia di Ponzio Pilato si ripete…
Suore abusate: denunce e dichiarazioni all’Associated Press
“Ha aperto una grande ferita dentro di me. Ho fatto finta che non fosse successo” racconta una suora tenendo in mano un rosario, rompendo un silenzio durato quasi due decenni. Nel 2000, in un’università di Bologna, il prete a cui si stava confessando l’ha aggredita. Un anno dopo, è successo di nuovo con un altro sacerdote, sempre durante la confessione. Aveva riferito ai suoi superiori quanto era successo: non solo non hanno preso nessuna contromisura ma l’hanno convinta a non rendere pubblica la notizia.
Verso fine luglio, una mezza dozzina di suore in Cile hanno raccontato le loro storie di abusi alla tv nazionale da parte di preti ed altre suore. I loro superiori non hanno mosso un dito per fermare le violenze perpetrate dai preti.
In India, di recente, una sorella ha presentato denuncia formale della Polizia accusando di stupro un vescovo.
“Sono così triste che ci sia voluto così tanto tempo perché ciò venisse alla luce” ha dichiarato in un’intervista all’Associated Press Karlijn Demasure, uno dei massimi esperti della Chiesa sull’abuso sessuale e sull’abuso di potere del clero.
L’articolo pubblicato su Le Parisien
Prima ancora che l’indagine venisse pubblicata dall’AP, precisamente nel mese di giugno scorso, il giornale francese Le Parisien, riferendosi ad un enorme scandalo, aveva sintetizzato alcuni casi di abusi sessuali di preti su suore, tra cui una sorella stuprata da un sacerdote in un monastero ed una suora vittima di molestie nel confessionale da parte di un religioso. Tra i vari casi, anche quello atipico di una suora aggredita sessualmente da un’altra sorella della sua stessa congregazione.
Le vicende riportate dal giornale francese sono in gran parte datate e ormai cadute in prescrizione perché le vittime, il più delle volte, non parlano, non denunciano. Quando lo fanno e rivelano gli abusi, trovano il coraggio perché sono già uscite dall’ambiente clericale.
Non si tratta di una manciata di casi singoli: secondo Francois Devaux dell’associazione La Parole Liberee, si tratta di un fenomeno molto più vasto, quello dei preti e vescovi che abusano sessualmente delle suore perché, innanzitutto, abusano della loro posizione di potere ed autorità spirituale.
Il velo dell’omertà sta cominciando a cadere, anzi è iniziato a cadere negli anni ’90 grazie ad un rapporto scottante.
Abusi sessuali di preti su suore: il rapporto di suor O’Donohue (1994)
È stato scritto dalla suora Maura O’Donohue, nel 1994, il primo ampio rapporto sul fenomeno degli abusi sessuali di preti su suore: un dossier consegnato al Vaticano che coinvolgeva ben 23 Paesi nel mondo (dal Burundi al Brasile, dalla Colombia all’India, dall’Irlanda all’Italia, dagli USA alla Nuova Guinea, Filippine, ecc.). Un duro lavoro di mesi, anni, che riportava il caso di 29 suore rimaste incinte nella stessa congregazione, abusate per un motivo molto pratico: erano considerate dai preti partner sessuali sicure, non a rischio HIV. La superiora chiese invano l’intervento del vescovo ma fu da questo rimossa e sostituita con un’altra.
Il fenomeno molto diffuso in Africa vede come protagoniste suore sfruttate sessualmente, sedotte e spesso violentate da preti e missionari. Suor O’Donohue, tra i tanti casi, racconta storie raccapriccianti. Medici di ospedali cattolici avvicinati da preti che accompagnano ad abortire suore ed altre giovani donne. Un prete che spinge ad abortire una suora, lei muore e lui celebra la messa requiem per la religiosa deceduta. Sacerdoti che invitano le suore ad assumere la pillola. Storie che, se possibile, vanno anche oltre la violenza.
Il rapporto di suor Marie McDonald (1998)
Al suddetto rapporto ne seguì un altro, nel 1998, scritto stavolta da suor Marie McDonald attraverso cui emerse un’altra realtà: gli stupri di preti e vescovi su suore africane sono ‘comuni’. Abusi e molestie di queste suore continuavano anche quando, trasferitesi a Roma per studiare, necessitavano di aiuto da parte di seminaristi e preti. Favori sessuali in cambio di aiuto. “Nessun atto ufficiale del Vaticano per far fronte a questo fenomeno, nessuna ispezione” spiegò suor Mc Donald, superiore della Suore Missionarie di Nostra Signora d’Africa.
Questi rapporti, inizialmente riservati, sono stati successivamente (2011) pubblicati dall’U.S. National Catholic Reporter in America e dall’agenzia Adista in Italia.
Dagli archivi della Chiesa sono emerse centinaia di denunce provenienti da tutto il mondo (firmate con nome e cognome), presentate più volte negli anni Novanta alle maggiori istanze della Chiesa: la Congregazione vaticana per la vita consacrata, le riunioni dei Superiori degli ordini religiosi, diverse Conferenze episcopali.
“Bisogna agire presto – diceva nel 1998 suor Mc Donald – perché la situazione peggiora anziché diminuire”.
Nulla è stato fatto da allora.
All’epoca le suore che avevano denunciato tutto questo nei loro rapporti tutto avrebbero voluto tranne che ‘scomodare’ il femminismo ma, oggi, a quanto pare l’unico sostegno arriva dal movimento #MeToo.
Francesco Ciano