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Cyberstalking: come tutelarsi dalle insidie social e dalle App spia
Il fenomeno del Cyberstalking non è meno preoccupante del reato di stalking compiuto nella vita reale. Coinvolge il mondo intero confondendosi e fondendosi con altri fenomeni specifici, noti come Sexting, Revenge Porn, Sextortion, Cyber-harassment. Ognuno di questi termini racchiude in sé un reato a sfondo sessuale ben preciso.
Secondo il Rapporto Italia 2017 di Eurispes, 8 italiani su 10 (precisamente, l’83,3% degli intervistati) hanno subito almeno una molestia online o tramite smartphone: per i più giovani, la percentuale sale al 91,2% (25-34 anni) ed all’87,5% (18-24 anni).
Cyberstalking: l’indagine di SOS Stalking a Milano
Di recente, l’associazione SOS Stalking fondata e presieduta dall’avvocato Lorenzo Puglisi, ha raccolto dati su questo fenomeno concentrandosi sulla realtà di Milano. I risultati evidenziano che almeno un giovane su 3 di età compresa fra i 16 ed i 25 anni ha compiuto atti persecutori ai danni di coetanei tramite social network. Almeno un cyberstalker su 3 passa da molestie virtuali all’azione reale vera e propria (appostamenti sotto casa o presso il luogo di lavoro della vittima).
I social network non sono una garanzia per la nostra privacy: pensiamo, semplicemente, al business di queste piattaforme che cedono i nostri dati personali a terze parti guadagnando milioni di dollari (scandalo Cambridge Analytica).
Cyberstalking: come tutelarsi o prevenire persecuzioni online
L’avvocato Lorenzo Puglisi, presidente e fondatore di SOS Stalking, fornisce 7 preziosi consigli per tutelarsi e prevenire azioni di cyberstalking attraverso l’utilizzo dei social.
Ecco quali sono:
- Evitate di fornire online il vostro indirizzo di casa quando compilate un form o procedete con il pagamento di una fattura, se non è strettamente necessario.
- Create e-mail apposite da associare ai social network per evitare spamming (servizi di e-mail temporanea o caselle di posta dedicate esclusivamente a questa funzione).
- Utilizzate password super sicure, diverse per ogni account social, da non condividere con nessuno.
- Controllate i vostri dati personali online (numero di telefono, e-mail, nome, indirizzo) sui motori di ricerca Google al fine di evitare eventuali ‘perdite’ di dati.
- Configurate con cura le impostazioni sulla privacy evitando di lasciare quelle inserite di default e facendo attenzione a chi ha accesso ai contatti, alle informazioni personali ed alle condivisioni. Una buona mossa da fare è disabilitare i servizi di geolocalizzazione: se, però, utilizzate app per eseguire il check-in le informazioni verranno ugualmente condivise.
- Se siete vittime di stalking online tutelatevi in questo modo: disattivate webcam, microfono e tutti i servizi di localizzazione su iPhone o Mac, aggiungete gli account sospetti nella black list, evitate di leggere e-mail e messaggi di mittenti sconosciuti, installate app anti-phishing e anti-spyware e di navigazione sicura (antivirus efficaci come MacKeeper).
- In caso di persecuzione e molestie online, segnalate eventuali sospetti alla polizia a costo di sembrare ridicole perché, spesso, gli stalker virtuali sono persone conosciute nella vita reale (colleghi, amici, pretendenti frustrati).
App: strumenti al servizio del cyberstalker
Il fenomeno del Cyberstalking viene favorito da funzioni introdotte in alcune app come la geolocalizzazione che consente di tracciare gli spostamenti ed i luoghi più frequentati da chi usa queste applicazioni. Tali funzioni offrono ai partner degli utenti una mappa completa dei loro spostamenti nel corso della giornata. Se i partner in questione sono stalker questa funzione si trasforma facilmente in uno strumento pericoloso.
Come abbiamo accennato, i social network non sono una garanzia per la nostra privacy: certamente, colossi come Google non fanno eccezione alla regola dei big data.
Il quotidiano The Times ha, di recente, rivelato che solo nel Regno Unito ogni anno 10.000 donne vengono molestate e spiate attraverso circa 3.450 App disponibili su Google Play Store, strumenti che favoriscono a tutti gli effetti lo stalking.
La legge britannica stabilisce che è lecito per i genitori controllare i loro figli tramite app dedicate, ma è assolutamente illegale spiare vittime adulte ignare. Sì, perché dovete sapere che alcune applicazioni funzionano senza che il proprietario di uno smartphone sappia di essere spiato. Molte delle vittime ignorano completamente la presenza nel proprio telefono di queste applicazioni installate segretamente dal persecutore.
Sono vere e proprie App spia: chi le acquista può conoscere i movimenti di un’altra persona, può accedere a messaggi privati, posizione GPS, telecamera e microfono. Non sono pochi gli stalker uomini che le usano per spiare e controllare le loro vittime.
Offrendo uno strumento agli stalker per trarre profitto dalla vendita di queste applicazioni, Google ha violato le regole pubblicitarie: pare che, attualmente, stia lavorando per porre rimedio a questa situazione. Diverse app sono state rimosse, per altre sono state apportate modifiche al fine di evitare l’installazione senza che la persona spiata sia consapevole di esserlo.
App spia di questo tipo non mancano neanche su Apple App Store (circa 500) e su altri siti web (24) seppure installare spyware senza il consenso della persona controllata, è un reato penale secondo il Computer Act del 1990.
Cyberstalking: come difendersi dalle app spia
Le app spia sono nascoste e possono essere eseguite sullo sfondo di un telefono senza essere aperte. In più, una volta installate, molte di queste applicazioni possono essere eliminate dalla home page del telefono. In questo modo, è difficile (se non impossibile) rilevarle.
Chi vuole installare un’app spia nel nostro telefono ha bisogno di accedere al dispositivo (di nascosto) per almeno 10-25 minuti: è questo il tempo necessario per installare uno spyware a seconda del tipo di telefono.
Cosa fare? In che modo si può scoprire se abbiamo un’app spia installata sul telefono a dispetto del nostro consenso? Il fatto stesso che il persecutore conosca troppi dettagli sulla nostra vita è il segnale numero uno ma esistono altri segnali che possono farci sospettare della presenza di app spia. Eccone alcuni:
- La batteria del telefono, di colpo, inizia a scaricarsi velocemente;
- Il telefono si scalda notevolmente anche se non stiamo eseguendo software intensi come i giochi, quindi è possibile che sia in esecuzione un’app spia;
- Durante una chiamata, si avvertono strani rumori o echi: questo potrebbe far sospettare che qualcuno sia in ascolto;
- È difficile spegnere il telefono;
- Utilizzo anomalo dei dati del telefono (minuti, uso del testo, ecc.) visto che l’app spia invia dati allo stalker che l’ha installata di nascosto.
C’è la possibilità di eliminare dal proprio telefono app spia?
Sì, è possibile, attraverso applicazioni anti-spyware in grado di analizzare il telefono, cercare e trovare spyware per poterli eliminare: una di queste app per Android si chiama Anti Spy Mobile.
Francesco Ciano