17-12 DIGITAL STALKING

17-12 DIGITAL STALKING
17 Dicembre 2021 Francesco Ciano
DIGITAL STALKING

DIGITAL STALKING TRA PARTNER: IL REPORT KASPERSKY RIVELA DATI CURIOSI SUGLI ITALIANI

Il 26 novembre, è stato presentato da Kaspersky in Senato il Report “Digital Stalking in Relationships”. Questo rapporto contiene dati curiosi sul conto degli italiani riguardo al fenomeno di stalking digitale legato all’utilizzo di stalkerware.

Gli stalkerware sono software facilmente reperibili in commercio: una volta installati sul dispositivo di un utente senza il suo consenso, permettono l’accesso ai suoi dati personali (posizione, messaggi di testo, chat dei social media, cronologia del browser, ecc.). Molto spesso, questi software sono utilizzati per spiare il partner in relazioni caratterizzate da abusi ed atti persecutori. Lo stalkerware è uno strumento di cyberviolenza.

In base alle statistiche raccolte da Kaspersky, circa 28mila utenti mobile nel mondo hanno subito la minaccia dello stalkerware: di questi 28mila, 527 sono italiani. L’Italia, con questo numero, si posiziona al 2° posto della lista nera in Europa dopo la Germania.

A livello globale, in cima alla classifica dei Paesi che accettano l’idea del monitoraggio segreto troviamo la regione dell’Asia-Pacifico (24%), mentre spiare il partner risulta meno frequente in Europa (10%) e in America (8%).

Il Report di Kaspersky è frutto di un sondaggio globale che ha coinvolto oltre 21mila persone sparse in 21 Paesi (Italia inclusa). Indaga sul loro comportamento in tema di privacy e stalking digitale nelle relazioni intime ed aggiorna i dati del fenomeno stalkerware. L’indagine è stata condotta da Sapio Research per conto di Kaspersky: punta a misurare la pervasività e la diffusione dell’utilizzo di stalkerware (noto anche come spouseware) al fine di raccogliere dati per aiutare le organizzazioni impegnate a contrastare la violenza domestica migliorando il supporto alle vittime.

Quali dati curiosi riferiti all’Italia sono emersi dal Report?

 

DIGITAL STALKING: I DATI EMERSI IN ITALIA DAL REPORT KASPERSKY

Dal sondaggio commissionato da Kaspersky, estrapolando i dati che riguardano gli italiani è emerso che:

  • Per il 26% degli italiani spiare segretamente il proprio partner non è ‘peccato’, ritiene che sia un comportamento accettabile in certe circostanze. Il 74% non accetta l’idea di un software che monitori e spii il partner ma il 26% ritiene necessario e normale usarlo in caso di sospetto di infedeltà (70%), motivi di sicurezza del partner (52%), possibili coinvolgimenti del partner in attività criminali (59%);
  • Il 6% ammette di aver installato uno stalkerware sul dispositivo del proprio partner;
  • Un allarmante 8% degli italiani è stato costretto dal partner ad installare un’app di monitoraggio. Il 27% di chi è stato obbligato dal partner ha già subito abusi;
  • Il 44% degli italiani considera giusto monitorare consensualmente le attività online del partner; il 25% lo farebbe per questioni di trasparenza nel rapporto, il 19% per la sicurezza fisica del partner o se il monitoraggio viene effettuato reciprocamente;
  • L’8% ha usato funzioni di smart home per monitorare il partner senza il suo consenso.

 

DIGITAL STALKING: SMARTPHONE PRESO DI MIRA, ALTRI DATI ITALIANI

Il cyberstalking è una realtà diffusa. L’11% degli italiani intervistati per il sondaggio commissionato da Kaspersky ha affermato di essere stato perseguitato tramite dispositivi tecnologici, mentre il 24% ha il sospetto che il partner violi la sua privacy digitale.

Ciò che si teme è l’accesso da parte del partner alle proprie informazioni tramite smartphone, informazioni personali esposte al rischio stalkerware.

In particolare, gli italiani non vorrebbero che finissero nelle mani del partner dati come messaggi di testo (38%), account dei social network (36%), e-mail (34%). Circa la metà delle vittime di cyberstalking in Italia è stata monitorata grazie ad un’applicazione che ha violato il telefono (36%).

Oltre all’app per telefono, lo stalker digitale può sfruttare altre tecnologie: dispositivi di localizzazione, applicazioni per laptop, accesso alla webcam, funzioni di smart home (apparecchi domestici intelligenti), dispositivi di monitoraggio della salute.

Agli intervistati è stato chiesto come reagirebbero se scoprissero di essere monitorati tramite il loro dispositivo: l’85% degli italiani si confronterebbe direttamente col partner, il 14% si rivolgerebbe ad una linea di assistenza o ad un centro di supporto.

Se pensiamo che gran parte degli stalker digitali sono anche autori di abusi domestici, confrontarsi con il partner che ha installato uno stalkerware non è la scelta più saggia: potrebbe peggiorare la situazione, aumentare il rischio di aggressione e danni gravi. E’ preferibile rivolgersi ad organizzazioni che operano per la prevenzione ed il contrasto della violenza domestica.

 

“DIGITAL STALKING IN RELATIONSHIPS”: IL FENOMENO STALKERWARE NEL MONDO

Secondo le statistiche di Kaspersky sono circa 28mila gli utenti mobile nel mondo colpiti dagli stalkerware nei primi 10 mesi del 2021. Di questi, 527 sono italiani: secondo i numeri raccolti, l’Italia si posiziona all’11° posto nella classifica mondiale per il maggior numero di vittime ed al 2° posto in Europa, dopo la Germania che conta 885 vittime di stalking digitale.

Da gennaio ad ottobre 2021, sono stati registrati oltre 3.100 casi nei Paesi dell’Unione Europea e più di 2.300 in Nord America.

Russia, Brasile e USA restano i 3 Paesi più colpiti nel mondo dal fenomeno.

In Europa, i primi 4 Paesi più colpiti sono Germania, Italia, Regno Unito e Francia.

Ciò che favorisce il fenomeno legato agli stalkerware, l’aspetto più grave, è il fatto che scaricare online un software di monitoraggio per spiare il partner è alla portata di tutti, oltre che legale. Fin troppo spesso, le applicazioni stalkerware vengono proposte sul web come app per il controllo parentale o soluzioni antifurto: questo escamotage le rende accessibili anche nei marketplace come quello delle app Android.

Per contrastare il fenomeno dello stalkerware, servono strumenti innovativi dal punto di vista sia legislativo sia tecnologico.

 

I ‘SINTOMI’ DI UN TELEFONO MONITORATO DA UNO STALKERWARE

Per capire se nel proprio telefono è stata installata un’app spia, bisogna fare attenzione ad alcuni ‘sintomi’ dello smartphone.

Se i dati mobile si esauriscono più rapidamente del previsto e la batteria si scarica altrettanto velocemente, è necessario verificare quali app stanno consumando risorse e quali sono le applicazioni che accedono alla propria posizione.

Le app spia sono abili a nascondersi: al minimo sospetto, conviene controllare sul telefono andando a Impostazioni>Accessibilità. L’accessibilità è una delle autorizzazioni potenzialmente più pericolose su Android: permette alle app di curiosare su altri programmi, modificare le impostazioni, effettuare altre operazioni agendo come utente e risulta molto utile allo stalkerware. Questo tipo di accesso dovrebbe essere sfruttato soltanto per l’antivirus.

 

I CONSIGLI DI KASPERSKY A CHI SOSPETTA DI ESSERE VITTIMA DI STALKERWARE

Kaspersky si rivolge a coloro che sospettano di essere vittime di stalkerware dando un paio di consigli:

  • non rimuovere subito il software stalkerware trovato sul dispositivo in quanto chi l’ha installato potrebbe accorgersene intensificando i suoi comportamenti persecutori. Chi installa applicazioni per monitorare e spiare un partner senza il suo consenso può rappresentare un potenziale rischio per la sicurezza visto che, in genere, il fenomeno è legato alla violenza domestica. Oltretutto, la disinstallazione del programma potrebbe cancellare prove utili;
  • rivolgersi alle autorità locali ed alle organizzazioni impegnate a supportare le vittime di violenza domestica per chiedere aiuto, assistenza, pianificazione della sicurezza. Sul sito stopstalkerware.org è disponibile una lista di organizzazioni di rilievo presenti in diversi Paesi.

Francesco Ciano

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