
La Casa delle Donne di Viareggio non si tocca: le big della canzone dicono NO
Il 14 marzo, ha iniziato a circolare la notizia: “la Casa delle Donne di Viareggio viene messa in vendita dal Comune” insieme a due asili nido comunali (Puettino e Oltrelagiocheria che fanno parte di un unico complesso chiamato Il Cubo) ed alla sede dell’ex circoscrizione Darsena, nel quartiere ex Campo d’aviazione. Destinata all’acquisto da parte di privati anche l’ex sede del commissariato di pubblica sicurezza, prima, e della Cgil, dopo, più altri immobili.
“Le procedure di alienazione/vendita – si legge nella delibera – saranno avviate nel corrente anno”.
Un paio di giorni dopo, su VersiliaToday si legge: “Prima la nuova sede, poi il trasloco”, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, che vede stalking e violenza di genere mietere vittime ogni giorno. Prima di vendere, è necessario assicurare un locale adeguato ed attrezzato in sostituzione alla storica struttura che si trova nella pineta di Ponente, dove l’associazione attiva da anni possa continuare a svolgere il suo servizio vitale per tante donne che hanno bisogno di tutela e supporto reale, non di chiacchiere e promesse vane.
La Casa delle Donne di Viareggio in vendita? La risposta del sindaco
In risposta alle polemiche, che si sono subito scatenate non solo a Viareggio ma in tutta Italia, il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha tenuto a precisare che “Nessuno di questa Amministrazione ha mai pensato di chiudere la Casa delle Donne, ma solo di spostare le attività dell’associazione in un immobile diverso”. Un immobile bello, moderno e funzionale – aggiunge il sindaco di Viareggio.
Il ricavato della vendita della struttura “porterà risorse alle casse comunali” e queste risorse vanno utilizzate per sviluppare e migliorare l’attività di Casa delle Donne, di primaria importanza per l’Amministrazione.
“Insieme all’associazione verificheremo le necessità e valuteremo le proposte” conclude Del Ghingaro.
L’importante, tra tante parole e proteste, è assicurarsi che la Casa delle Donne non venga sospesa e chiusa neanche un giorno. Perché? Perché non si possono lasciare sole e senza un punto di riferimento 150.000 donne.
La Casa delle Donne di Viareggio non verrà chiusa: la conferma del sindaco
Il 20 marzo, il sindaco Giorgio Del Ghingaro conferma: “La Casa delle Donne (di Viareggio) non sarà venduta finché non sarà trovato di comune accordo un altro immobile con caratteristiche adeguate all’attività del Centro antiviolenza”. Una conferma ovvia, doverosa, sia a seguito delle voci che si sono alzate in tutta Italia schierandosi a difesa della Casa, sia dovendo fare i conti con altre 2 vittime di femminicidio in un solo giorno da aggiungere alla lunga lista.
L’impegno del sindaco è orale. In realtà, tutto ciò che ha promesso doveva essere stato messo per iscritto ma, ad oggi, così non è. Ciò che manca è la firma su una specifica delibera che indichi soluzioni alternative. Tutto ciò che è, invece, scritto nella delibera è: “Alienazioni e vendita dei beni in elenco saranno avviate nel corrente anno”. Serve, quindi, una modifica della delibera stessa.
A dirla tutta, che la sede della Casa delle donne di Viareggio avrebbe dovuto essere trasferita era già scritto nella bozza di convenzione tra Comune ed associazione ma, di fatto, è rimasta senza firma.
La domanda nasce spontanea: quali sono le sedi alternative che sarebbero state valutate insieme alle rappresentanti della Casa?
La Casa delle Donne di Viareggio da traslocare: il punto di vista del giudice anti-stalking Fabio Roja
La voce di Fabio Roja, il giudice anti-stalking oggi presidente della sezione “Misure di prevenzione” del Tribunale di Milano che si occupa da anni di stalking e violenza sessuale, è tra le più autorevoli in Italia, quindi la sua opinione ha un maggior peso in riferimento alla messa in vendita di Casa delle Donne di Viareggio. Cosa ne pensa?
Roja inizia col dire: “Ciò che sta accadendo a Viareggio è un esempio di quella forbice tra quello che si dice in occasione del 25 novembre e dell’8 marzo e quanto, invece, si fa di negativo per non attuare le parole spese”.
A difesa della Casa viareggina continua: “Si faccia a meno di questa ipocrisia (tra dire e fare)”. La vicenda scoppiata a Viareggio è “quasi un’altra violenza, quella di un’amministrazione o di una rappresentanza politica”. Il sindaco dice che troverà una sede addirittura migliore (dove e da quando?).
Pubblicamente, non è stata indicata la possibile sede alternativa ed il magistrato milanese non esita a fare la ‘sua’ proposta: “Il Comune di Viareggio potrebbe destinare a nuova sede della Casa delle donne uno dei beni confiscati alla mafia”. Beni che non mancano, di certo, sul territorio viareggino come altrove.
La Casa delle Donne di Viareggio non si tocca: le big della canzone italiana protestano
Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Elisa, Fiorella Mannoia, Noemi, Nina Zilli, Loredana Bertà, Irene Grandi, Antonella Lo Coco e Ornella Vanoni fanno sentire all’unisono la loro voce non durante un concerto ma come atto di protesta in difesa dell’unico centro antiviolenza della Versilia che rischia di chiudere.
Sui social network (post su Facebook, hashtag su Twitter), con un cartello tra le mani, lanciano un messaggio forte e chiaro mettendoci la faccia: “La Casa delle Donne di Viareggio non si tocca. Dove andiamo?”.
Sono sempre loro, le stesse Amiche in Arena che, nel 2016, hanno devoluto 15.000 euro per sostenere la struttura di Viareggio e che, stavolta, aderiscono alla campagna social a difesa della Casa.
Due delle big, in particolare, nel loro messaggio di protesta aggiungono nel post:
“Tante vittime di violenza saranno senza tutela” (Emma Marrone);
“La casa delle donne di Viareggio dal 2011 ha salvato più di 1700 donne. Ora tante vittime saranno senza tutela” (Elisa).
Il centro antiviolenza di Viareggio è l’unica struttura attiva in Versilia: dal 2001 ad oggi, ha accolto e salvato oltre 1700 donne (170 solo nel 2017, 50 tra gennaio e febbraio 2018), è frequentata settimanalmente da più di 100 persone.
Il 24 marzo, all’indomani della decisione da parte del Comune di vendere la storica sede della Casa delle donne e di trasferire le attività in altra sede non ancora definita, tutte le citate big della canzone italiana hanno lanciato l’appello in segno di solidarietà: “Il Comune non ha un’altra sistemazione e non possiamo permettere che la Versilia resti senza un punto di riferimento lasciando così 150 mila donne sole. È assurdo che, da una parte, c’è chi aiuta e cerca di costruire qualcosa di utile alla società e, dall’altra parte, c’è chi toglie. Per questo unitevi ancora una volta alle Amiche in Arena per dire a voce alta: #LaCasaDelleDonnediViareggioNonSiTocca!”.
Francesco Ciano