
Diventa operativo il Decreto dell’11 maggio 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 27 giugno, incluso nella legge di Bilancio 2018, che prevede sgravi fiscali INPS per chi assume donne vittime di violenza di genere fino al 2020. Il decreto è destinato alle cooperative sociali ed alle donne inserite in percorsi di protezione. Questo è un passo in avanti decisamente importante per tutte le donne vittime di violenza, minacce, stalking. Perché? Perché non sono pochi i casi di violenza con protagoniste donne che dipendono economicamente dal compagno dominatore.
In questo articolo:
Questo decreto è denominato Bonus assunzioni donne vittime di violenza.
Il termine di ‘violenza di genere’ indica tutte quelle condotte aggressive nei confronti delle donne, dallo stalking alle percosse e maltrattamenti. È riferito a qualsiasi forma di prepotenza (fisica e psicologica), ad ogni atto violento compiuto per il solo fatto di appartenere al genere femminile, solitamente più vulnerabile e facilmente assoggettabile.
Una chance per le donne che non vogliono più subire violenza di genere
Spesso, molte vittime si sentono frenate, non denunciano il loro aguzzino per un tipo di violenza più sottile ed insidioso, difficile (ma non troppo) da individuare: la violenza economica. Dipendere economicamente dal marito o convivente violento e dominatore è dura, quando è difficile trovare un lavoro, soprattutto per chi è madre. E, così, molte vittime non parlano, non si difendono, non denunciano, continuano a subire.
Questo decreto rappresenta uno stimolo ed uno strumento per uscire allo scoperto, chiedere aiuto, agire e reagire per cambiare il proprio destino. Ripartire da zero non è facile per nessuno, in nessuna circostanza ma, dopo aver subito violenze e soprusi, pesanti condizionamenti magari per anni, è un po’ come lasciarsi alle spalle il portone di un penitenziario per un reato mai commesso. Si respira a lungo, ci si lascia accarezzare dalla brezza della libertà e, dopo un po’, ci si chiede: “Ora che faccio?”.
Ora le vittime di violenza di genere hanno una chance in più per ripartire da zero con l’aiuto delle cooperative grazie agli sgravi fiscali. È una chance importante per chi non ha più intenzione di subire violenza economica.
Denunciare, tutelarsi, riconquistare l’autonomia economica
Il primo passo importante è denunciare con la forza di chi vuole voltare pagina per non soffrire più. L’avvocato è gratis per legge, non serve denaro per difendersi dall’orco, basta la volontà.
Si potrebbe dire “Donna tutelata, mezza salvata” ma poi serve tutto il resto, la speranza di un domani che non sia una strada costellata di punti interrogativi. È un cane che si morde la coda, la dipendenza economica (responsabile della violenza economica) ti rende insicura, impotente, confusa. Ti serve un lavoro in una situazione di crisi economica che non assicura nulla, neanche quello precario. Chi è vittima di violenza di genere come te ha una sola priorità: conquistare l’autonomia economica per decidere di difendersi e denunciare un partner violento.
Un percorso di protezione completo per le donne vittime di violenza deve includere la possibilità e la speranza di conquistare l’autonomia economica e di recuperare la propria vita, soprattutto se si hanno anche dei figli.
Sgravi contributivi INPS: tutti i numeri, a chi spetta l’esonero
Per accedere agli sgravi contributivi, le cooperative non devono far altro che assumere vittime di violenza di genere già inserite in percorsi di protezione certificati da centri di servizi sociali del Comune di appartenenza o da centri antiviolenza, case rifugio.
È previsto un limite di spesa di un milione di euro per ognuno degli anni previsti dal decreto (2018, 2019, 2020) ed un periodo massimo di 3 anni.
Lo sgravio fiscale ammonta ad un importo di 350 euro al mese a favore delle cooperative sociali definite tali dalla legge n. 381/1991 che assumono le donne vittime di violenza con contratti a tempo indeterminato dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018.
Non beneficeranno di tale esonero tutte le cooperative sociali ma soltanto quelle che presenteranno la domanda prima delle altre (in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande).
L’esonero, non comprensivo di premi e contributi Inail, verrà riconosciuto per il triennio 2018/2020 fino ad esaurimento del budget annuale di un milione di euro (risorsa fissata annualmente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali).
Il decreto crea una rete di solidarietà per dare una chance, un aiuto concreto alle vittime di violenza di genere intenzionate a recuperare l’autonomia economica ed a ripartire da zero. Le aiuta considerando, oltretutto, il percorso comunque difficile e doloroso che si trovano a dover affrontare concedendo la possibilità per le lavoratrici che hanno subito maltrattamenti ed abusi di usufruire di un congedo retribuito per un periodo di 3 mesi massimo.
Francesco Ciano